Caos nelle scuole italiane: no alla diversità, no alla
disabilità
Troppi extracomunitari? Un gruppo di genitori toglie i figli
da quella classe.
Un bambino autistico? Un altro gruppo di genitori ritira i
bambini da quella classe.
La giustificazione ufficiale è che la “disabilità” e la “diversità”
rallentino i processi di apprendimento e questi genitori sono preoccupati che i
propri figli non imparino l’abc.
Vorrei ricordare a questi genitori che esistono dei valori
che devono essere insegnati prima dell’inizio della scuola, esistono messaggi
ben precisi che bisogna dare ai propri figli.
Priorità imprescindibili. Come il RISPETTO.
RISPETTO dell’insegnante alla quale avete tolto la
possibilità di dimostrare quanto efficace fosse il suo metodo educativo.
RISPETTO della disabilità e della diversità intesi come
risorsa e non come problema.
RISPETTO dei vostri figli ai quali state insegnando che si
può “scappare” quando qualcosa non ci sta bene invece di affrontare il problema.
(magari potevano fare una battaglia per chiedere due insegnanti di sostegno,
tanto per dirne una.)
Un bambino che vive in un ambiente multiculturale, a causa
del “rallentamento” per colpa dei suoi coetanei extracomunitari, tarderà di
qualche giorno a leggere e scrivere ma imparerà a rapportarsi con la società in
cui viviamo oggi, multietnica, con nuove festività e nuovi modi di mangiare.
Nel paese in cui vivo, il 50% della popolazione è di etnia rumena. E i bambini
rumeni parlano italiano meglio di molti di noi che parlano il dialetto.
Un bambino che si rapporta con la disabilità dei propri
compagni tarderà di qualche giorno a leggere, scrivere e far di conto, ma
imparerà la solidarietà e apprezzerà la “fortuna” di essere nato sano e libero
in un paese malato.
Andiamo verso il declino morale. Non siamo più in grado di
guardare al di là del nostro orticello e non sappiamo cosa stiamo perdendo per
paura del cambiamento che ci spaventa tanto.
L’importante è seguire il matrimonio di Belen, il derby della
capitale, l’uscita dell’i-phone gold e le sfilate della milano fashion week.
Andate sonoramente a quel paese.