Followers

mercoledì 3 agosto 2011

Co-housing...vacanze in famiglia e stili educativi


Da più di un mese i miei suoceri hanno affittato una bellissima villetta sul litorale laziale, abbastanza vicina a Roma e ai luoghi di lavoro di tutti (mia cognata, il mio compagno e io) per poter trascorrere insieme l'estate.
Si. Ero un pò intimorita. Anche se conosco mia cognata da 20 anni e i miei suoceri da 10, avevo un pò di remore sul co-housing h24.
Ma Matteo e Zoe ( la mia nipotina di 9 anni e mezzo) avrebbero trascorso 2 mesi insieme, al mare, tra giochi sulla sabbia, bagni al mare, insieme ad Arianna, una cuginetta che, in inverno, non vediamo quasi mai. INSIEME AI NONNI. e l'amore dei nonni è puro, totale, di inestimabile valore. E io lo so perchè anche se mia nonna è morta più di 10 anni fa, ogni volta che la penso mi vengono le lacrime agli occhi per la nostalgia.
E' pur vero che, a Luglio, tutti abbiamo lavorato: Mia cognata tornava solo nel we, Andrea, il mio compagno, ha fatto il pendolare e io ho lavorato 2 volte a settimana in ufficio per ultimare la ricerca del personale educativo per le 5 sedi, in tempo per Settembre, però, il resto del tempo sono sempre stata con loro e con i bimbi.

Immaginate quanti "strappi alle regole" possano fare 2 bambini che vivono coi nonni...quante volte Matteo è venuto da me chiedendo qualcosa e, avuto un divieto, è andato a chiedere altrove ottenendo ciò che voleva. All'inizio ho tentato di impormi ma, una volta capito che la mia sarebbe stata una battaglia persa in partenza, ho subito desistito e ho optato per un più pacifico "lassa perde..." (lascia correre...)
Stasera, però, appartenendo io al genere mamma strillante...mi sono beccata una sonora strigliata con tanto di "mi meraviglio di te che sei pure pedagogista!".
E sapete che c'è?
Che, in fondo in fondo, mio suocero ha ragione. Il mio strillo, il mio severo rimprovero (Matteo, arrabbiato e stanco, ha rotto una lampada e mandato in tilt il monitor del pc perchè, avendo qui una connessione a 7,2 mbps, non riuscivamo a caricare il video delle Monster high...) in realtà non servivano a Matteo ma a me, per placare la mia rabbia...urlare è una scorciatoia per ottenere velocemente il ripristino dell'autorità.
Lo sapevo già, si. Ma fino a stasera, forse, lo nascodevo anche a me stessa.
Il nonno dice che, visto da fuori, il mio rimprovero era troppo duro rispetto all'età di Matteo e che il bambino era visibilmente turbato. Era giusto, per me, che il bambino fosse turbato dal rimprovero ma, dopo 5 minuti dall'accaduto, dopo aver spiegato a mio figlio che io non lo avevo rimproverato per aver fatto un danno ma perchè, come suo solito, non riesce a tollerare le frustrazioni e ha degli attacchi d'ira mostruosi, Matteo ed io giocavamo tranquillamente con i Jewel pets.
Allora io mi chiedo: non sono una mamma che punisce perchè non credo che le punizioni, (così come gli elogi), servano a qualcosa; non sono una mamma che picchia perchè le botte non servono a nulla; non sono una mamma che ignora. Sono una mamma urlatrice. Anche io ho i miei limiti.
Buone vacanze!

4 commenti:

  1. anche io sono una mamma urlatrice e ti capisco...però se poi la mia reazione è anche un tantino nervosa (stanchezza..stress o altro) allora cerco di rimediare con spiegazione dettagliata del mio stato emotivo ai pargoli..bè per la femmina che ha il mio stesso carattere è inutile invece per il gemello ho + riguardo chè si turba facilmente è ha la parola scusa troppo spesso...non vorrei che poi alla fine il bambino troppo buono ci rimettesse...comunque interrogarci sui nostri comportamenti nei loro confronti sia la cosa migliore...a volte ci fa riflettere su cose che possiamo cambiare...baciotti e buon proseguimento di vacanza....

    RispondiElimina
  2. emmiparepuregiusto! Sennò eri una santa! divertitevi e pensate a me che lavoro ;-)

    RispondiElimina
  3. mi ha colpito la frase in cui dici che urlare serviva a te, non a Matteo.
    Perché in effetti l'impressione che si ha, quando si urla, è di scaricare l'arrabbiatura. Il fatto è che, in realtà, non la si scarica per niente, e anzi si resta oppresse da una cappa, peggio di prima. Per il mio, credo negli elogi, perché per la mia esperienza personale l'autostima si è nutrita anche di stima reciproca, credo un po' meno nelle punizioni, soprattutto per bambini piccoli che, dopo 5 minuti, non ricordano nemmeno più il motivo per cui sono in punizione. Fatico parecchio a non gridare, e del resto anche un cambiamento di voce può essere traumatizzante quando un urlo, quindi sono parecchio lontana dall'essere perfetta, parecchio più di te. Per fortuna che i nostri figli dicono "mamma io sto con te anche quando fai la cattiva, perché anche tu stai con me quando faccio il cattivo" :-) Per ora sto attuando la tecnica: conto fino a che non mi passa l'arrabbiatura, poi parlo....

    RispondiElimina
  4. io sono una mamma digrignatrice....stringo i denti in modo compulsivo (stasera ho temuto mi si frantumassero) e cerco di digerire la rabbia urlando sottovoce a denti serrati un incomprensibile miiiiiiinchiaaaaaa....
    non sempre ci riesco a ripristinare l'autorità, ma di sicuro rendo sempre più vicino l'appuntamento con il dentista....

    RispondiElimina