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domenica 18 dicembre 2011

Natale è...

 laboratori, laboratori e laboratori...


lavoretti, lavoretti, lavoretti!!!



amicizia, passione e divertimento


 segnaposto a non finire anche per i mercatini di beneficenza...



e la consapevolezza che tutto si può fare se si ha la voglia di farlo!
Io mi sono ammalata di nuovo e sono ancora sotto cura antibiotica. giuro che durante le feste mi riposo!!!


sabato 10 dicembre 2011

Come ho spiegato il Natale a Matteo: tra mito e realtà!



La nostra nipotina Zoe ha 10 anni e non vorrei mai che, per sbaglio, dicesse a Matteo versioni discordanti dalla nostra sull'esistenza di Babbo Natale.

Vorrei che Matteo credesse alla magia del signore vestito di rosso il più a lungo possibile...lo scorso anno glielo avevo spiegato in questo modo ma quest'anno, dopo aver consultato anche mia cognata (la mamma di Zoe) ho deciso di dirgli questo che è molto simile alla versione dello scorso anno ma rivisitata nel finale.

C'era una volta Mamma Maria e Papà Giuseppe. Stavano andando in ospedale a prendere il  bimbo Gesù ma siccome era molto lontano e faceva freddo e poi pioveva a dirotto, Mamma Maria e papà Giuseppe decisero di fermarsi a riposare in una piccola capannina. In quella capanna c'erano un bue e un asinello che si riposavano dopo una lunga giornata di lavoro nei campi. Ma non ce la fecero ad arrivare in ospedale e mamma Maria partorì il bambino Gesù nella capannina. Che felicità poter stare tutti insieme! la mamma e il papà abbracciavano il piccolino e lui sorrideva felice e prendeva il lattuccio dalla tetta della mamma.
Era un giorno molto speciale perchè il piccolo Gesù era un bimbo molto generoso e non voleva festeggiare la sua nascita tutto solo! Così decise di organizzare una festa e chiamare gli invitati...e così tutte le stelle del cielo cominciarono a brillare più forte, e la stella cometa si posò sulla capannina.Tutti gli angioletti del cielo scesero dalle loro nuvolette per andare alla festa di Gesù e gli scienziati che osservavano il cielo, chiamati Re magi, decisero di portare dei regali a Gesù bambino. e anche i pastorelli vennero invitati, e le pecorelle, le gallinelle, gli uccellini... ma Gesù non poteva invitare proprio tutti e non voleva festeggiare senza i bimbi così decise di chiamare Babbo Natale dal polo nord per portare i regali a tutti i bambini presenti alla festa, come abbiamo fatto noi quando era il tuo compleanno, così, tutti gli anni, quando c'è la festa di Gesù bambino, siccome noi non possiamo andarci perchè vive troppo lontano viene Babbo Natale a portarci un  regalino della festa di Gesù Bambino.

 
Siccome noi ci vogliamo molto bene, proprio come Mamma maria, papà Giuseppe e Gesù, facciamo dei regali alle persone alle quali siamo legati come i nonni e gli zii.
Matteo è stato entusiasta e quando siamo andati a scegliere i regali per i bimbi amici e parenti (in casa mia si fanno i regali solo ai bimbi) lui era tutto gasato!!!
Spero che, in questo modo, la magia non si rovini ma nemmeno la realtà...ogni volta che mi dice:"ha detto S. che Babbo Natale non esiste" mi sento male! Ha solo 4 anni...

lunedì 5 dicembre 2011

La lenta agonia della creatività



In questi giorni mi sento molto amareggiata.


Non avevo mai lavorato con i bimbi al di sopra dei 5 anni fino ad ora e, sia nei laboratori di Novembre in collaborazione col comune di Albano Laziale, che in quelli di Dicembre alla ludoteca Il Paperotto, ho avuto modo di fare alcune amare scoperte: i bambini non sanno lavorare senza consegne, hanno sempre bisogno di qualcuno che dica loro cosa devono fare e se stanno facendo bene.
Ne ho visti solo 300 per il momento ma mi sembra un campione sufficiente per poter affermare che, a mano a mano che si cresce, il pensiero creativo diminuisce.

Al nido e alla scuola dell'infanzia non è così. Spesso si danno ai bimbi fogli bianchi su cui disegnare senza dire cosa si deve fare, plastilina da modellare senza dire cosa si deve fare. Io non do mai consegne ai bambini ed è una delle premesse che faccio sempre quando tengo i laboratori creativi. Gli adulti vedono 3 cubi e fanno una torre. I bambini vedono gli stessi cubi e li osservano a lungo, provano ad assaggiarli, a vedere se suonano, li tirano. Non fanno una torre.
Ho queste vocine nelle orecchie:"maestra: cosa devo fare?" ed io:"fai quello che ti piace" e loro:"e se poi sbaglio? e se non mi viene niente? e se poi mi sporco?"
E mi sento triste e amareggiata perchè se uniformiamo le menti di questi figli non avremo adulti in grado di rispondere in maniera innovativa ai problemi...tutti troppo presi da mondi virtuali...

Mi rivoglo a noi, maestre: lasciamo che i nostri alunni si esprimano? diamo loro dei lavori da fare senza ricordare che devono restare nei margini o che devono colorare fitto fitto?
E a noi genitori: cosa fanno i nostri figli a casa? inventano storie? si perdono in mondi fantastici creati da loro stessi? oppure sono lobotomizzati davanti a tv e play station?
Leggiamo loro delle storie, raccontiamo loro quali erano i nostri giochi preferiti, giochiamo insieme a loro...non pensiamo a quale gioco bisogna regalare loro ma a quanto tempo dedicheremo al loro sviluppo creativo.
Non ho riscontrato mai una difficoltà a lavorare coi piccoli al di sotto dei sei anni. e non mi aspettavo di riscontrarne con quelli al di sopra.


Ma poi, alle scuole elementari: cosa accade?