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martedì 30 settembre 2014

10 modi per educare i bambini alla felicità nella vita di tutti i giorni


La felicità diventa una materia di studio in molti paesi del mondo. La notizia, che potete leggere qui, dovrebbe essere rilanciata da tutti i giornali.
La felicità: educare i bambini e i ragazzi ad essere felici attraverso una diversa autostima e il miglioramento dei rapporti personali.

Quando ci rivogliamo ai bambini, senza volerlo, tendiamo a far pesare loro i comportamenti sbagliati e a correggerli mentre diamo per scontati i loro successi. Non li incoraggiamo mai quanto dovremmo perchè per noi è normale che si comportino bene.

STRUMENTI PER INSEGNARE LA FELICITA' - Dovremmo invece fare un passo indietro. Come si insegna la felicità ad un bambino? E perchè dovremmo insegnargli ad essere felice?

Noi pensiamo che un bambino è felice solo perchè è bambino. Ma nella sua mente, spesso, si affollano sensazioni che non sa come definire e che pensa siano sbagliate: la paura di un insuccesso, la paura che i genitori gli neghino l'affetto, la paura di smarrirsi, la rabbia e la frustrazione.

IMPARARE ATTRAVERSO L'ESEMPIO - Poi vedono noi. Noi siamo felici? Sempre di corsa e sempre indaffarati...sorridiamo mai?  Se è vero che i nostri figli imparano da noi attravero l'esempio: interroghiamo noi stessi: in quanti modi siamo capaci di esteriorizzare la felicità?
  1. SORRIDERE: Il primo mezzo che si utilizza per esprimere la felicità è il sorriso. Sorridiamo di più. Raccontiamo cose buffe o divertenti che ci sono accadute durante la giornata: la collega (povera!) che si è schizzata col caffè, la signora sulla metro che si è addormentata e russava...quella volta che siamo scivolati e per poco...mostriamo un atteggiamento allegro. In questo modo i bambini impareranno a concentrarsi sugli aspetti positivi e allegri che su quelli tristi.
  2. PICCOLI COMPITI: Diamo ai bambini piccoli incarichi da svolgere per elogiarli più spesso e avere l'occasione di mostrare quanto siamo fieri di loro. Qualcuno potrebbe obiettare che è un sistema che incoraggia l'esempio positivo in sfavore di quello negativo come nell'addestramento dei cani. Dico solo che, se i bambini non vengono etichettati come irresponsabili, pasticcioni, incapaci, sicuramente sentiranno che "sono in grado di", che 2sono bravi a" andando a sviluppare un nuovo senso di "ciò che posso fare, ciò che so fare".
  3. STIMOLI E AUTOSTIMA: Se un bambino non si sente bravo a disegnare, colorare, nuotare, sottolineamo i suoi successi quando compie azioni per cui non si sente portato. Anche se il disegno è uno scarabocchio o lo stile di nuoto non proprio perfetto, impostiamo una conversazione positiva e non critica. Un conto e dire: "potevi fare così..." un conto è dire:"Bravo! Si vede che ti sei impegnato tanto, vedrai che la prossima volta ti riuscirà ancora meglio"
  4. COMPLICITA': Un bambino che sente di poter confidare tutti i suoi sentimenti, tutte le emozioni, successi e insuccessi con i genitori, sarà un bambino felice.
    Un approccio positivo ad ogni momento della giornata, senza critiche e giudizi, sarà per lui un incentivo ad essere ascoltato e compreso. 
  5. NON GIUSTIFICARE MA INCORAGGIARE

    - Troppo spesso, come genitori, per giustificare un insuccesso di nostro figlio, tendiamo a colpevolizzare altri: i maestri per un brutto voto, gli istruttori per una brutta prestazione sportiva, i compagni per un litigio e così via. In questo modo insegneremo al bambino che vive in un mondo ingiusto e che anche se si impegna nessuno, tranne mamma e papà, riconosceranno i suoi meriti. La felicità non risiede in un bel voto o in una bella prestazione sportiva ma nel rapporto di positività anche verso gli altri. Nostro figlio non è più speciale rispetto ai suoi compagni. Insegnare al bambino l'impegno e il sacrificio per ottenere un risultato lo porterà ad essere felice per il risultato raggiunto e consapevole dei suoi mezzi e dei suoi limiti. "So che potresti fare di più" oppure "potevi impegnarti di più" equivalgono a dire che non ha fatto abbastanza. Non sono frasi incoraggianti. Mettersi accanto al bambino a fare i compiti non è un atteggiamento positivo. Incoraggiare vuol dire spronare il bambino a provare e riprovare con i suoi mezzi, senza scorciatoie, tutte le strade fino a che non trovi, da solo, quella giusta. 
  6.  LIBERI DI SPERIMENTARE - Non diciamo mai ai bambini "fai così..." mentre stanno giocando. Ricordiamo che il gioco è divertimento e attraverso il gioco i bambini misurano se stessi. Lasciamoli liberi di farlo senza apostrofarli.
  7.  RACCONTIAMO LE FAVOLE - Oggi abbiamo sostituito i libri con tablet, smartphone e tv. Raccontare le favole non insegna al bambino che esistono le streghe i maghi, i cattivi ma la certezza che possano essere sconfitti. Li fa riflettere, immedesimare e poi vincere. E la vittoria di cappuccetto rosso è quella di tutti i bambini un pò monelli che, nonostante abbiano disobbedito, alla fine, vengono accolti e coccolati ugualmente.
  8. COCCOLE, BACI, ABBRACCI - Non dimentichiamo quanto sia importante dimostrare amore ai nostri figli. C'è chi lo fa con discrezione, chi non è espansivo. Troviamo il modo di avere un contatto fisico con i bambini sempre. Loro ci tengono anche se non lo danno a vedere.
  9. LORO NON SONO COME NOI - Ogni volta che diciamo:"Lo capisco, lui fa così perchè ha ripreso da me" stiamo proiettando su nostro figlio qualcosa che non gli appartiene. L'ansia della prestazione, il disagio di un litigio con un amico, i sentimenti che nostro figlio prova non sono uguali ai nostri. Invece di dire al bambino:"ti capisco, anche io sono fatto così" raccontiamogli di quella volta che, invece, abbiamo cercato di reagire in maniera diversa, invitiamolo a provare nuove strategie di comuncazione. Non capiamolo. Non siamo compassionevoli con lui. Sproniamolo a reagire. E non obblighiamolo a giocare a calcio solo perchè piace a noi. Se vuole fare danza lasciamolo fare!
  10. A TUTTO C'E' UN RIMEDIO - A tutto c'è un rimedio. Insegniamo ai nostri figli che un brutto momento non durerà per sempre, che un brutto voto non è un'etichetta, che una punizione non è eterna e che se siamo adirati non vuol dire che smettiamo di amarli. Penso a quei ragazzini che si suicidano per un brutto voto o perchè si sentono diversi, non accettati...a quelli che si vendono per pochi soldi e a quelli che vengono sempre difesi a spada tratta dai propri genitori anche quando hanno torto. Penso ai bulli, alle vittime, alla perdita progressiva dell'identità per uniformarsi alla massa. Agli errori. E poi penso a mio figlio. A quello che voglio per lui. Alle aspettative, alle ambizioni. E alla felicità. 
 
Perché voglio insegnare a mio figlio ad essere felice. E prima di tutto devo imparare io ad esserlo. A prendermi i meriti quando mi spettano, agli insuccessi quando avvengono.





giovedì 18 settembre 2014

Il lettore va educato? Pensieri di una blogger in crescendo

Una discussione tra blogger mi ha fatto venire voglia di condividere questo complicato pensiero. Perchè ci sono logiche e meccanismi che regolano il traffico nel web ed interrogarsi circa la qualità dei propri contenuti e il raggiungimento di un numero di lettori più alto possibile è  un quesito sempre attuale.
COSA VOGLIO DIRE - Da Febbraio lavoro per Banzai...in realtà lavoro a Banzai dal 2007 come consulente esterno ma da Febbraio ho un contratto con Banzai che ha investito su di me, sulla mia formazione e sulle mie potenzialità. Banzai ha tirato fuori lati di me che io nemmeno sapevo di avere.
Quindi non posso che essere grata alla professionalità e alla disponibilità di tutte le redazioni con le quali lavoro: Pianetamamma, Non sprecare e Pianetadonna. Poi anche l'amicizia che subentra e il volersi bene reciproco. Ci sono persone con le quali collaboro da 7 anni. Che per me l'empatia e l'affinità vengono prima di tutto il resto e non so se riuscirei a lavorare con qualcuno che non mi piacesse. Ma non sempre è così. Quindi evviva Banzai che sceglie le belle persone, brave, professionali e pure simpatiche! E il mio referente a Banzai lo auguro a chiunque. E' il mio "capo" e quando legge status di facebook un pò tristi mi manda una mail dicendo: "tesoro, tutto bene?"
Quello che voglio dire è che ho sempre deciso da sola cosa scrivere e sono stata molto fortunata. In nessuna redazione mi è stato mai detto: fai così.

FORMAZIONE - Non appena sono arrivata a Banzai ho avuto a disposizione il meglio: mi hanno insegnato ad usare un linguaggio che piacesse a google (SEO), mi hanno dato tutte le password per i vari siti di foto (dove perdo ore a scegliere quelle che sono più adatte ai vari articoli!). Se prima avevo sulla scrivania una penna e un foglio, ora ho un corredo di accessori che facilitano il mio lavoro.
RISULTATI - Come in tutti i lavori ci sono gli obiettivi da raggiungere e volevo fare bella figura. Mi piace mettermi alla prova, mi piace capire, sperimentare, cambiare...ed è così che ho provato tutti i tipi di strumeti che ho a disposizione.
Quello che ho capito è che il lettore non è come uno se lo aspetta.

UNA BELLA FOTO E UNA FRASE D'EFFETTO - In un mondo che va di corsa basta una bella foto su fb e una frase d'effetto per ottenere un numero di like impressionante. Vabbè, facebook cresce, la condivisione sale e il sito anche. Uso questo strumento? Si. lo uso. Esempio:

Il #riposino pomeridiano aumenta del 40 per cento la nostra #creatività e allunga la #vita. Egizi e romani invitavano gli amici a casa per condividere il rito, mentre il diritto alla #pennichella in Cina è previsto dalla costituzionehttp://www.nonsprecare.it/benefici-pennichella-riposo-pomeridiano
Foto: Il #riposino pomeridiano aumenta del 40 per cento la nostra #creatività e allunga la #vita. Egizi e romani invitavano gli amici a casa per condividere il rito, mentre il diritto alla #pennichella in Cina è previsto dalla costituzionehttp://www.nonsprecare.it/benefici-pennichella-riposo-pomeridiano
Bella la foto eh? Ho impiegato ore per trovarla!!! Questo post è andato tanto bene su fb, tante condivisioni, tanti like tanto traffico.
Stesso post con un'altra foto poche condivisioni, pochi like, poco traffico.

UNA NOTIZIA SFIZIOSA E UNA BELLA FOTO - Stesso discorso. Basta una notizia graziosa data all'orario giusto che tutti vanno a vedere di cosa si tratta. Si scrivono poche righe di spiegazione (se scrivi più di 300 caratteri la gente si stufa) e il gioco è fatto. Uso questo strumento? Si. Lo uso.
Se volete preparare il #pane senza impasto per la #colazione di domani potete comiciare adesso http://www.nonsprecare.it/ricetta-pane-senza-impasto-cotto-pentola
 Ho lasciato il link. Perchè il pane cotto in pentola senza impasto è fantastico!!!

UNA NOTIZIA DI QUALITA' E UNA BELLA FOTO - Poche condivisioni e pochi like. Ma quei like e quelle condivisioni sono i più importanti. Bisognerebbe puntare solo su quelli. Bisognerebbe scrivere solo contenuti di qualità, che leggono in pochi e apprezzano in pochi.

Gli #insegnanti che utilizzano l’approccio Feuerstein devono sempre tenere in considerazione l’emotività del bambino che sia timido o irrequieto, deve insegnare loro a riconoscere le #emozioni in se stessi e negli altri, che le emozioni e gli stati d’animo cambiano nel tempo (ad esempio all’inizio di un gioco e alla fine: se si vince si provano delle emozioni, se si perde se ne provano altre)
Pochi like, poche condivisioni e poco traffico. Tanta tristezza.

LAVORARE - Nessuno mi ha mai detto di scrivere contenuti di scarsa qualità solo per ottenere più traffico. Non scrivo notizie false nè sensazionali ma, una volta, ho osato dire che un articolo in particolare aveva ottenuto un apprezzamento e io non ne capivo il motivo. Apprezzamento da parte del pubblico, da parte di google, da parte dei tecnici. Tra le blogger si è scatenata la polemica. C'è la convinzione che la notizia sia falsa, che l'articolo sia brutto e anche scritto coi piedi, qualcuno ha affermato che non lo avrebbe scritto neanche sotto pagamento (oddio, proprio bello non è, non ci vinco il nobel per la scrittura, ma nemmeno scritto coi piedi!). E che questa sia la linea di Banzai.
La fonte è questa, l'articolo è questo e al pubblico è piaciuto molto.

Mi piacerebbe avere lettori educati che apprezzano i contenuti di qualità.
Ma io non scrivo solo per loro. Anche a scuola mi piacerebbe avere tutti alunni attenti e studiosi. Ma io non insegno solo per loro.

Non voglio educare i lettori. Non so dove sia il giusto e lo sbagliato. Non critico chi fa errori di ortografia, non vado contro quelli che hanno blog pieni di banner pubblicitari, a me, da lettore educato o ineducato, piace leggere tutto quello che mi interessa. Mica leggo solo Catullo, Svevo, Platone o Pirandello, mi piace pure giornalettismo ogni tanto. (Che poi è sempre Banzai...) e Lercio mi fa ridere (anche quello è Banzai...) e se si vincono premi (a giudizio di molti immeritati) è perchè dietro a testate come quelle appena descritte, ci sono professionisti che lavorano per tutti, con umiltà e dedizione, ci sono giornalisti, tecnici, guru del seo e di ogni settore.
Perchè Banzai è per tutti. Non solo per i lettori educati.
Qualcuno direbbe che è perchè Banzai c'ha i soldi. Ma hanno scelto me. E chiunque poteva scegliermi, farmi scrivere e darmi una opportunità. L'ha fatto Banzai.


YUMMYMUMMY - E sapete cosa è successo anche a questo blog tra Febbraio e Marzo, senza che io me ne accorgessi fino a ieri? Ha fatto un salto di qualità? Magari per me no visto che non ne ero consapevole. Magari per voi nemmeno, visto che venite qui perchè ormai siete affezionati e che molti di voi li conosco di persona. Ma per google si. Pensa te. E la classifica di wikio è cambiata parecchio (e nemmeno mi ricordavo di avercelo iscritto sto blog alla classifica di wikio).

E ALLORA, SUL MIO BLOG, VOGLIO RINGRAZIARE TUTTI MA PROPRIO TUTTI da Emanuela (il mio personale Pippo Baudo, m'ha scoperta lei, m'ha scoperta!!!) a Salvatore, da Giulia a Monica (a cui devo molto) da Maria Teresa (che c'ha 'na pazienza!!!) a Barbara. Senza tag. Che tanto voi lo sapete che mi rivolgo a voi.
Grazie. 






lunedì 15 settembre 2014

Cosa visitare a Londra con i bambini

COSA VISITARE A LONDRA CON I BAMBINI - Siamo appena tornati da Londra dove abbiamo passato un lungo week per festeggiare il compleanno di Matteo (7 anni) e Andrea (che ha superato gli anta) e sono pronta a darvi le mie istruzioni per avere una vacanza serena.

Mi aspettavo una città antica e ricca di storia, cultura e tradizioni e così l'ho trovata. Se dovessi descriverla in una parola direi, senza ombra di dubbio, EFFICIENTE. Mai un autobus, un treno, una metro in ritardo e tanta pulizia e civiltà. Peccato solo per la scarsa cura al dettaglio delle abitazioni che, pur essendo bellissime, vestite di mattoncini rossi, hanno fili in vista, nessuna grondaia e all'interno, tanta moquette e nessun bidet.
  1. HOTEL O APPARTAMENTO? Abbiamo scelto di stare in appartamento, l'abbiamo prenotato su booking.com in zona 2 (londra è divisa in zone) servito dalla linea metro jubilee che arriva direttamente in centro. È stata una scelta azzeccata perché abbiamo potuto visitare anche posti diversi da quelli turistici immaginando di vivere come i londinesi, con i bambini in divisa che vanno a scuola in monopattino, gli alberi lungo i viali curati e i supermercati aperti 24 ore su 24. 
  2. VIAGGIARE CON I MEZZI PUBBLICI Abbiamo preso la oyster card per gli spostamenti. Ha un costo di 5 sterline e si ricarica comodamente da ogni punto di londra. Il vantaggio di questa card è il prezzo agevolato delle corse in bus e metro. Ad esempio, il viaggio dall'aeroporto di heatrow al centro di londra è di 2,60 sterline con la oyster card e 5,70 senza. 
  3. COSA VISITARE avevo stilato un percorso molto serrato da casa che é stato rispettato quasi in tutto.
  • primo giorno pomeriggio: prendere la metro e  scendere a westminster, vedere big beng, london bridge, london eye, trafalgar square, buckingam palace. 
  • Secondo giorno: LEGOLAND windsor, prendere la metro fino a paddington, prendere il treno fino a slougt e poi un altro treno fino a windsor 
  • Terzo giorno: prendere la metro fino a  south kensinghton per il museo di storia naturale, museo delle scienze, harrods, prendere la metro fino a regent park con il parco giochi in memoria di lady D., portobello road (che è saltato) 
  • Quarto giorno: prendere metro fino a holborn per il british museum e il cartoon museum.
COSA MI E' PIACIUTO Mi sono emozionata davanti al big ben, avrò scattato milioni di foto, mai e poi mai mi sarei aspettata una simile reazione di ammirazione e stupore per un monumento! Altro posto che ho adorato è stato il museo di storia naturale. Non per quello che era esposto all'interno ma proprio per l'edificio in sé. Sembrava di stare nel castello di hogwarts con le scale a cui piace cambiare percorso e la calda pietra beige, gli intarsi meravigliosi, gli archi e la sensazione che il tempo si fosse fermato all'epoca di costruzione. Windsor è una bomboniera, vale davvero la pena di visitare la cittadina e il meraviglioso castello. Noi ci siamo passati andando a legoland che è un posto che vale assolutamente il viaggio da londra.
COSA NON MI È PIACIUTO buckingam palace mi ha tanto delusa! Non so perché ma mi aspettavo un edificio imponente, una architettura ricca, invece ho trovato il luogo molto poco entusiasmante.
COSA AVREI VOLUTO FARE sarei voluta andare a visitare gli studios di harry potter e fare il giro della londra di harry potter ma il tempo era poco...






lunedì 8 settembre 2014

La torta smarties per un compleanno speciale


RICETTA TORTA SMARTIES - Il dolce Francesco ha compiuto 10 anni e come regalo per il suo compleanno ho deciso di preparare la torta smarties, gli ho fatto vedere le foto, gli ho chiesto cosa volesse come ripieno e poi l'ho preparata. Adoro questo dolce perché si può fare in poco tempo con il massimo risultato. Se non avete tempo di preparare la base potete prendere dei dischi di pan di spagna già pronti e poi procedere con la farcia e la decorazione.

Per fare la torta occorrono questi ingredienti:

Ingredienti per la base:
  •     300 gr di farina
  •     120 gr di zucchero
  •     4 uova
  •     125 gr di lattecome-fare-torta-smarties6
  •     125 ml di olio di semi di girasole
  •     50 gr di cacao amaro (facoltativo)
  •     1 bustina di lievito

Per la farcia
  •     250 gr di mascarpone
  •     250 gr di nutella

Per la copertura
  •     125 ml di panna fresca da montare
  •     3 buste di smarties
  •     biscotti tipo togo o kit kat

Procedimento
  1.     Montare le uova con lo zucchero fino a che diventino bianche e spumose, aggiungere la farina, il latte, l’olio e il lievito.
  2.     Amalgamare tutti gli ingredienti e, infornare a 180° per 20/25 minuti.
  3.     Lasciate raffreddare la torta e procedete con la farcia.
  4.     Mettete la nutella in frigo per 10 secondi e poi, in una ciotola, amalgamatela al mascarpone.
  5.     Una volta che la base si è raffreddata tagliatela in tre strati (anche in due va bene) e bagnate ogni strato con il latte, cospargete di crema e procedete fino all’ultimo strato.
  6.     Ora ricoprite la torta uniformemente con la panna montata facendo attenzione a ricoprire eventuali buchini della base e del contorno.
  7.     La panna serve da collante per far aderire i biscotti tipo togo intorno alla torta.
  8.     Posizionateli gli uni accanto agli altri e mettete in frigorifero a solidificare.
  9.     Prima di portare la torta in tavola versate gli smarties sulla superficie. Il risultato è assicurato. 





sabato 30 agosto 2014

La ricetta facilissima della torta al latte caldo con bimby


Da giorni, sul gruppo facebook delle mysiane non si fa altro che postare questa ricetta con foto invitanti e commenti goduriosi. Così ho deciso di provarla immediatamente al rientro dalle vacanze.
Ecco la ricetta e il procedimento da seguire alla lettera.

Ingredienti:
  •     180 grammi di farina
  •     120 ml di latte
  •     3 uova
  •     170 grammi di zucchero
  •     60 grammi di burro
  •     Una bustina di lievito
  •     Un pezzetto di stecca di vaniglia o la buccia di mezzo limone grattugiata
  •     Un pizzico di sale

Procedimento:
  1.     Nel bimby montare le uova con lo zucchero 37° vel 4, 8 minuti, fino a che non diverranno chiare e spumose.
  2.     Setacciate la farina, il lievito e un pizzico di sale e amalgamateli al composto.
  3.     Scaldate in un pentolino il burro, il latte e la stecca di vaniglia. 
  4.     Poco prima di raggiungere il bollore spegnete e versate a filo nel composto con le lame in movimento vel. 2.
  5.     Versate in uno stampo da 22/24 cm coperto da carta da forno.
  6.     Infornate a 180° per 25/30 minuti. Se avete il fornetto versilia bastano 20 minuti: i primi 5 a fuoco vivace, i restanti a fuoco lento.
  7.     Fate la prova dello stuzzicadenti per assicurarvi la cottura al centro della torta.


mercoledì 27 agosto 2014

Non abbiamo seguito regole, non abbiamo fatto i compiti e martedì cominciamo la scuola

Ho scritto tanti articoli su come rientrare nei ranghi senza stress, su come fare i compiti delle vacanze, su come riabituare i bambini a svegliarsi presto e non andare a letto tardi per facilitare un sereno rientro a scuola.

NOI NON ABBIAMO SEGUITO REGOLE

Matteo Martedì ricomincia la scuola e siamo ancora in vacanza. Torniamo Venerdì e non c'è il tempo materiale per mettere in atto strategie.

Dopo un intero anno passato a piangere sui compiti pomeridiani, in cui avevo un bambino triste e frustrato perchè non aveva tempo per se stesso, tempo per giocare, tempo per oziare, ora vedo un bambino felice e sereno, che non piange più, che non fa millemila capricci, che è finalmente tranquillo.

Martedì comincia una grande avventura con l'inizio della nuova scuola.
L'unico compito che abbiamo fatto in vacanza è stato quello di rafforzare la letto-scrittura. Abbiamo letto tanto, in spiaggia soprattutto e abbiamo rafforzato i muscoli della mano e del polso attraverso esercizi di scrittura sulla sabbia.

Ho cercato di lavorare tanto sulla sua autostima, sui sentimenti, ho cercato di approfondire le sue curiosità e di fargli fare gite culturali per stimolare la sua naturale voglia di scoperta.

Ho preteso che giocasse all'aperto, l'ho mandato al bar, da solo, con i soldini, ad acquistare una gassosa chiedendo di fare da solo i calcoli, oppure a prendere il pane con lo stesso procediemento. In questo modo l'ho invogliato a fare addizioni e sottrazioni.

Ho cercato di lavorare sulla pazienza, chiedendogli di aspettare, di non essere frettoloso, di procedere con metodo per qualunque cosa, di non rispondere in maniera superficiale alle domande.

Il quaderno dei compiti delle vacanze mi guarda bieco dal tavolo sul quale l'ho lasciato. E mi sa che non lo riporto a casa. Lo lascio qui.

lunedì 18 agosto 2014

Viaggi selvaggi a 20 anni e viaggi sicuri a 40

L'11 Settembre partiremo per Londra.
Non è una data casuale: Andrea compirà 42 anni e Matteo 7. E' il regalo che la mia famiglia fa a se stessa per festeggiare anche i miei 40 compiuti a Maggio. Diciamo che è un dono cumulativo!
VIAGGI E PIANIFICAZIONE - Ho pianificato tutto nei minimi dettagli: appartamento in centro prenotato a maggio, volo prenotato a Giugno, attrazioni prenotate a Luglio, itinerari pronti e stampati con tanto di persorsi bus e metro.
L'ultimo viaggio all'estero risale al 2002. Avevo 28 anni ed ero "inconsapevole".
Mi piace definirmi "consapevole" a 40 anni.
VIAGGIARE CONSAPEVOLMENTE - Nel lontano 1995 visitavo India, Bangladesh e Thailandia, nel 1996 ero in Nepal e sull'Everest. Poi ho visto la maggior parte delle capitali europee ma quei viaggi selvaggi, senza prenotare, con un trolley e poco più sono dentro di me a ricordare che no: non si può partire "inconsapevolmente" a 40 anni.
LE CAPITALI EUROPEE - Mi sono innamorata di Rotterdam e ho fortemente voluto andare a viverci per anni. Ho amato le strade pulite e l'aria gelida del nord di Copenaghen e la multiculturalità di Amsterdam con le sue biciclette e i palazzi variopinti. Ho adorato Praga e i castelli, i palazzi e il Danubio.
                                                                          Rotterdam

L'ASIA - Ho visto piantagioni di oppio e miniere di gemme preziose, ho visto mari di cristallo popolati da barracuda, ho visto bambini con i nasi schiacciati contro la vetrina del ristorante in cui stavo cenando. Mi sono dovuta fermare per un tempo interminabile a causa di una mucca che stava attraversando la strada. Ho visto templi d'oro e povertà infinita. Ho visto la kumari. E dopo averla vista, una volta tornata a casa, ho guardato tutti i documentari a riguardo.
                                                                   La Kumari

Ho dormito in un rifugio con 8 candele a disposizione sull'Everest.
Ho viaggiato a più 10.000 mt su un aereo non pressurizzato con l'ovatta nelle orecchie e sono atterrata in un campo sterrato.
Ho volato 14 ore da sola da Roma a Bankok, poi altre 2 ore per kophangan. Ho preso un battello per ko samui e poi per ko tao.
Ho ballato al "full moon party" per una notte intera.
                                                                          Ko samui

Non lo rifarei mai oggi.
Non perchè non abbia il senso dell'avventura, solo perchè oggi mi piace tenere le cose sotto controllo. Voglio sapere cosa visitare nei luoghi in cui vado prima di andare, voglio sapere quali sono le abitudini, le usanze, i piatti tipici prima di lasciare casa mia.
E ho voluto essere assicurata stavolta con una polizza simile a quella di Allianz global assistance.  Perchè i bagagli si perdono, i coralli fanno venire le infezioni, i bellissimi hotel sui volantini potrebbero assomigliare alla stamberga strillante di Harry Potter. Non succede, sia mai. Ma se dovesse accadere io mi sentirei più protetta.





venerdì 15 agosto 2014

Lavorare in vacanza da web writer: mare, sole, pc e connessione

Lavorare in vacanza si può e, tutto sommato, con un pò di organizzazione, è anche gratificante.
E' il primo anno che succede e qui, dalla mia postazione pc vacanziera, mi sento felice di avere il privilegio di poter lavorare ovunque. Qui si naviga a 700k. Quando me l'hanno detto mi veniva da piangere. Posso aprire una pagina alla volta e impiego il doppio del tempo che a casa, con la connessione a 20 mega. Però qui tutto va piano, tutto è lento. E anche il tempo, con il caldo africano (stamane alle 9 c'erano 35°) sembra dilatarsi. Quindi NO PANIC.
La mia casetta è piccina, 40mq circa ma superaccessoriata per essere una casa delle vacanze. Il paese in cui sorge è a due passi da un mare di cristallo, vicino ad Agrigento che, ringraziando il cielo, non è uno dei posti presi d'assalto dai turisti per il mare ma solo per la valle dei templi. Quindi, il "mio" mare, bellissimo, ricco di pesci e di conchiglie, è popolato solo da qualche famiglia locale.

Questa è la spiaggia "lido Kaos" che ha ispirato Pirandello. Questa era la vista di cui godeva da casa sua e ogni volta che vengo qui penso che se lui, con il suo 4 in italiano, è diventato una pietra miliare della letteratura mondiale, è anche grazie a questo panorama.


 Questa invece è la scala dei turchi, un luogo magico, ricco di fascino, situato nel comune di Realmonte (Ag), ci vengo da sempre, da che io abbia memoria. Mi è molto mancato in questi due anni. Non c'è un altro posto che mi rigeneri come questo.




 La prima tappa delle mie vacanze è stata la gelateria Le cuspidi a Raffadali. Dalla foto sottostante si capisce il perché. I miei gusti preferiti sono il pistacchio e il "pecorino" un gelato al fior di latte preparato con latte di pecora e ricco di granella di mandorle, nocciole e pistacchi con gocce di cioccolato.

La seconda il mercato di Agrigento con i suoi sapori, i suoi odori e le persone che gridano e che, a volte, faccio fatica a comprendere. Specialità locali come le olive "cunzate" (condite) i pomodori secchi, i pistacchi, le spezie che riempiono, con il loro profumo pungente, le narici e l'anima.
La vita scorre lentamente, le persone sono sempre gentili, ci sono i miei genitori che vivono accanto a me e mi sento molto più figlia che madre, una sensazione che non guasta mai.
Erano due anni che mancavo da questi luoghi e non vedevo l'ora di tornare, avevo un pò di "mal d'Africa" e il tempo che passerò qui spero mi farà sentire meno nostalgia durante l'inverno.
Le spiagge deserte, i bambini che giocano in strada, l'autonomia di Matteo che può andare in giro da solo, incontrare amichetti sulla piazza e giocare fino a tarsi mentre suo padre ed io siamo comodamente seduti al bar a sgranocchiare semi di girasole e a prendere una granita di limone.
Il paradiso, per me, è qui.
Buone vacanze a tutti.




mercoledì 30 luglio 2014

Dorayaki giapponesi: i dolcetti di Doraemon

DORAYAKI DI DORAEMON - Ieri, su questo sito, ho letto la ricetta dei dorayaki, i dolcetti di cui va pazzo Doraemon e ho deciso di provare a rifarli visto che per grandi e piccini, in casa mia, Doraemon è un must imperdibile!

I dorayaky sono dei semplici pan cakes, molto semplici da realizzare ma che seguono un procedimento diverso di conservazione che li rende più morbidi e spugnosi e li fa aderire gli uni con gli altri. Il ripieno di morbida crema al cacao li rende davvero unici al gusto!

RICETTA DORAYAKI - Per preparare 15 dorayaki (sono 30 pankaces) occorrono

  • 190 ml di latte
  • 200 gr di farina
  • 100 gr di zucchero
  • 2 uova
  • 2 cucchiai di miele millefiori
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
Procedimento:

  • Nel mio adorato bimby ho amalgamato tutti gli ingredienti, prima ho montato le uova con zucchero e miele, poi la farina setacciata col lievito e, infine il latte a filo fino ad ottenere una pastella omogenea.
  • Ho fatto riposare l'impasto per 10 minuti e poi ho versato a cucchiaiate il composto nella padella fino ad ottenere dei cerchi.


 Non appena formano le bollicine in superficie vanno girati

  • Cuociono in pochissimo tempo

  • Poi li ho messi a riposare tra due fogli di carta da cucina intrisi d'acqua 
  • Li ho accoppiati a due a due dopo aver messo al centro di uno un abbondante cucchiaiata di crema al cacao.
  • Li ho chiusi nella pellicola trasparente ad uno ad uno in modo che rimanessero belli morbidi.


 E poi in casa sono stati divorati a tempo di record.





 

domenica 27 luglio 2014

Occorrente per la prima elementare: aperta la caccia al risparmio!


 OCCORRENTE PRIMA ELEMENTARE: Sono ufficialmente incominciate le offerte per la scuola 2014-2015. Noi quest'anno siamo fortunatissimi. Non acquisteremo nulla! Lo scorso anno, proprio in vista della prima elementare, avevo fatto una bella scorta di cancelleria e quaderni che non mi era servita a nulla!

Ecco cosa serve veramente:
  1. ZAINO: la giungla dello zaino perfetto è difficile da percorrere. Con trolley, senza trolley, robusto, capiente, con spallacci, di buona marca o con i personaggi dei cartoon. Insomma. Inutile dire che, difficilmente, lo zaino che acquistiamo in prima elementare potrà durare fino alla quinta. I gusti dei bambini cambiano e già a metà della prima elementare le amate winx verranno sostituite da violetta, ben ten dagli skylanders e così via. Dunque meglio optare per uno zaino comodo, robusto e capiente seguendo le offerte del momento. Il trolley in prima elementare serve a poco. Non c'è una mole di libri da portare ogni giorno e, come nel caso di mio figlio, le aule potrebbero essere troppo strette per contenere i trolley. A Matteo ho dovuto acquistare uno zaino senza trolley in corso d'anno da tenere dietro lo schienale della sedia in classe. In molti ipermercati si trovano gli zaini seven, con o senza trolley, a partire da 49 euro.
  2. ASTUCCIO e DIARIO: non è un accessorio che potete acuistare subito. Molte maestre, infatti, chiedono quello a una o due zip mentre in commercio si trovano più facilmente quelli a tre zip. Rischiate di fare un acquisto inutile. Mentre, invece, potete prenderne uno a bustina per contenere la cancelleria in più: una gomma, un temperamatite più grande (in prima vogliono quello chiuso che nell'astuccio non entra) e matite di scorta (se ne perderanno molte). Il diario in prima elementare non occorre, le maestre adottano un quaderno piccolo a quadretti per comunicare gli avvisi.
  3. MATITE E COLORI: Non lesinate culla qualità. In prima elementare si usano una quantità di matite colorate. Acquistate pacchi da 12 colori, se trovate colori sfusi prendete tanti rossi, gialli e celesti che sono quelli più utilizzati. Non prendete pacchi da 36 o 24 colori pensando di risparmiare. Nell'astuccio non c'entrano e i bambini non hanno bisogno di 4 tipologie di rosso. Per loro il rosso è uno e utilizzeranno solo quello! Anche sulle matite non lesinate sulla qualità: è importante che abbiano una buona impugnatura perchè i piccoli di prima elementare scriveranno soprattutto con le matite e non con le penne. 
  4. PENNE CANCELLABILI SI O NO? I bambini le adorano, a loro piacciono di tutti i colori. La maestra di mio figlio le utilizzava per dividere le sillabe e noi le abbiamo usate tanto. le repley hanno la punta fine mentra le tratto cancellik sono più morbide e tonde e hanno più colorazioni. Noi abbiamo preferito le seconde.
  5. CANCELLERIA VARIA: In prima elementare si utilizza tanta colla in stick. Acquistatene in quantità. Si utilizzano tante gomme da cancellare, etichette adesive, copertine trasparenti per i quaderni e i libri, insomma, cercate di trovare le offerte sulla cancelleria che poi non troverete più se non nelle cartolibrie scolastiche.
  6. QUADERNI: I quadernoni a righe di prima elementare si utilizzano anche in seconda. Se trovate offerte sotto l'euro per pezzo acquistatene in quantità. La stessa cosa non vale per i quaderni a quadretti: le maestre potrebbero volere quelli da 1cm o quelli da mezzo cm. Quindi meglio aspettare la riunioni di inizio anno.
  7. LIBRI: Se i vostri figli frequentano una scuola pubblica o privata paritaria, potete già prenotare i libri, in maniera gratuita, presso la cartolibreria del paese. Ad inizio anno vi verrà consegnato un cedolino da dare alla cartolibreria.
  8. GREMBIULI: Ne occorrono almeno 3, blu per i maschietti e bianchi per le femminucce. Si sporcano con una facilità incredibile. Acquistateli di buona qualità, dureranno per tutto l'anno scolastico.
  9. ABBIGLIAMENTO: Mi raccomando di mandare sempre i bimbi a scuola con un abbigliamento consono. No a cinte, scarpe con i lacci, mollette per capelli e accessori che possono perdersi, ingombrare, far male ed essere usati in modi imprevedibili. Acquistate delle tute da ginnastica da far indossare sotto il grembiule solo per andare a scuola, garzate per la mezza stagione con maglia a maniche corte e un pò più pesanti per l'inverno con maglia a maniche lunghe. Sotto il grembiule la felpa non serve, meglio un giacchetto con zip da mettere sopra se il bambino dovesse avere freddo e che poi può togliere al bisogno.