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giovedì 24 febbraio 2011

no, vabbè

Il finto casting del grande fratello per bambini... guardate questi genitori....dopo aver visto questo servizio girato dalla trasmissione Le iene sono letteralmente basita.ve lo linko. Senza commentare.

Non mi rassegno

Tutte le settimane mi capita di fare docenza sulla legge 81 ad una classe di ragazzi ventenni: sfiduciati, amareggiati e senza prospettive. "a me andò me pagano vado, che me frega daa sicurezza: si me chiedono de fà nà cosa io a faccio e me sto zitto. sennò o sai che me dice er principale? o fai così oppure vattene che fori ce sta la fila!!!" ha detto uno. E gli altri annuivano.
Al clientelismo, alle raccomandazioni, alle "passeggiatrici" che elargendo i loro favori diventano membri della politica, alle persone mediocri che pur di entrare in politica accettano di diventare fantocci, ai figli, fratelli, generi, nuore, nipoti dei "potenti" che hanno vita facile economicamente ma povera moralmente. Alle ragazzine alle quali viene consigliato di sposare un uomo ricco, alle ragazzine che cadono nelle grinfie della vita facile, delle griffe e dell'ipocrisia. E sempre alle ragazzine alle quali viene proposto un modello di donna mediocre, anoressico e senza valori e morale. A tutto questo io dico f@nculo e contrappongo una vita fatta di sacrifici, di amore, di gioia, di valori e di morale, una esistenza come quella di tante persone che, come me, scelgono di vivere dignitosamente e di insegnare ai propri figli che vale la pena fare del proprio meglio in ogni occasione fregandosene di chi non fa nulla e ottiene lo stesso le cose perchè è parente di tizio...di chi non studia ma si compra il diploma. Di chi sta in silenzio di fronte ad un torto perchè tanto è inutile.
Io non mi rassegno a tutto questo e continuo ad andare dritta per la mia strada e ad insegnare a scuola, a mio figlio e a tutti quelli che hanno voglia di stare a sentire che l'unico modo per ottenere qualcosa è lottare, dare il meglio di se stessi, studiare, sognare e desiderare. Se non insegniamo a dare un valore alle cose tutto si uniforma. E le cose hanno valore solo quando vengono desiderate, sudate e poi ottenute.
Ma le soddisfazioni più grandi, le gioie più belle non si comprano in negozio e non hanno un cartellino. E chi compra queste gioie lo fa a caro prezzo quando noi comuni mortali le abbiamo gratis ogni giorno!

Se riusciamo ad inculcare questo nella mente dei nostri figli solo allora daremo loro un futuro migliore.
E f@nculo pure al consumismo a tutti i costi, all'ostentazione della ricchezza e degli status symbol. F@nculo a chi approfitta della propria condizione privilegiata per ottenere ciò che altrimenti non potrebbe avere, e ancora f@nculo a chi predica bene e razzola male, f@nculo a chi ha affermato che esistono i reati lievi sui minori e a chi ha detto che gli stupratori hanno una attenuante perchè "Se una donna cammina in modo sensuale o provocatorio, qualche responsabilità nell'evento ce l'ha perchè anche indurre in tentazione é peccato. Dunque una donna che camminando in modo procace suscita reazioni eccessive o violente, pecca in tentazione"
la lista sarebbe lunghissima. e non è detto che prima o poi io la posti...e i vostri f@nculo?




mercoledì 23 febbraio 2011

Grazie Simona M.

Non ho mai postato le numerose mail che ricevo ogni giorno, nè ne ho mai fatto menzione. Cerco di rispondere sempre a tutti e, se qualcuno mi sfugge, perdonatemi e scrivetemi di nuovo.
Questa mail, però, mi ha proprio colpita e mi ha riempito il cuore di gioia! sono sicura cara Simona, che, molto presto ritroverai la tua strada perchè le scelte fatte col cuore come la tua, alla fine vengono sempre ripagate. Questo momento di nostalgia che stai vivendo ti aiuta di certo a capire sempre più l'importanza della tua "vocazione".
grazie per avermi scritto!

"Gentilissima Dottoressa Mariaelena,
mi chiamo Simona e ho 28 anni. Perchè le sto scrivendo?!? Semplicemente per farLe i miei più sentiti
complimenti!! Ho scovato il suo blog nel mare di internet da pochissimo tempo (e non ricordo neppure bene come ho fatto!) ed è stata una piacevolissima scoperta! Sono una maestra d'asilo e, anche se al momento sono disoccupata, amo i bambini e il loro universo e mi piace guardarmi in giro per tenermi informata, avere sempre nuovi spunti e nuove idee...non si sa mai che possa tornare in campo!! ...però per ora sono disoccupata...diciamo per scelta! Infatti circa 2 anni e mezzo fa ho lasciato, per amore (cosa non si fa per ascoltare il cuore!!), Brescia, la mia città, per trasferirmi in un paesino abruzzese, lasciando tutto quello che avevo (compreso il mio adorato posto di lavoro...oltretutto a tempo indeterminato: accidenti!! Questo è l'unico vero rimpianto che ho!!!). E' stata una scelta dura, anche perchè ho sempre amato il mio lavoro...credo di far parte di quelle insegnanti che la mattina vanno a scuola per passione e non per dovere, per una sorta di "vocazione" e non per riportare a casa uno stipendio (misero) alla fine del mese. Ho sempre sostenuto che la soddisfazione più grande nell'essere una maestra d'asilo sta nella gioia di quelli che io ho sempre definito "i miei bambini" quando la mattina arrivano in quelle aule tutte colorate con un bel sorriso
stampato sulle labbra...felici di iniziare una nuova giornata insieme!!...ma torniamo alla realtà: ora vivo in un bel posticino tra le montagne dell'Abruzzo, lontana però anni-luce da quelle che erano le mie abitudini, la
mia mentalità e il mio stile di vita... Qui mi sento quasi un'eccezione, la nota fuori dal coro...sia per quanto
riguarda la mia professione, che è quasi un'utopia pensare i svolgere da queste parti (qui per esempio non sanno neppure che cos'è un "nido", e basti pensare che il più vicino è a circa 60 km da dove abito, e la scuola dell'infanzia è vista solo ome un grande parcheggio dove lasciare i bambini...ma tutto questo
meriterebbe una mail a parte!!!), sia per quanto riguarda la mia personalità... Perchè Le sto scrivendo? Perchè leggendo le pagine del suo blog mi sono ritrovata nei suoi pensieri, nel suo stile educativo, nel suo modo di vedere le cose e il mondo...ho letto, letto, e letto ancora...e più leggevo e più ritrovavo le mie stesse idee (logicamente non in tutto, ma su moltissime cose sì!) ...ed è bello sapere che c'è qualcuno che la pensa come te!!...è bello non sentirsi così "diversa" ma condividere la propria opinione con qualcuno!! E' per questo che Le sto scrivendo: per dirLe GRAZIE per potermi rispecchiare nelle sue parole e per farmi sentire un po' meno "strana" in questo piccolo paese dove gli occhi altrui mi vedono come una marziana appena atterrata sul pianeta Terra (anche se il giudizio degli altri non mi ha mai scalfita!), magari solo perchè non amo uniformarmi al pensiero della gente perchè "così si deve fare...così si è sempre fatto", o perchè non mi piacciono stereotipi e convenzioni, o ancora perchè voglio continuare a sperare che possa cambiare
qualcosa in questo posto dove tutti hanno perso la voglia di credere e di combattere per portare avanti le proprie idee (perchè spesso è più facile rassegnarsi alla realtà che lottare per cambiarla)...e così mi guardano come un'aliena magari solo perchè decoro le finestre di casa in occasioni anche diverse dal Natale (e a quelle persone vorrei poter dire "se vi meravigliate delle finestre dovreste vedere l'interno della casa!"...mi sa che prima o poi attaccherò un bel cartello sulla porta con qualche frase tipo questa!!), o perchè chiedo a gran voce che si possano realizzare strutture per l'infanzia (e in questo caso la richiesta la faccio sempre da probabile futura utente e non da maestra in cerca di lavoro!), o perchè mi meraviglio nel vedere bambini di
6-7 anni che passano i loro pomeriggi chiusi nei bar... perciò GRAZIE! ...per la felicità di sapere che c'è qualcuno che la pensa come me!!

...e scusi per il tempo che Le ho rubato...

lunedì 21 febbraio 2011

fishandchips


Ho trovato questo coloratissimo libro sullo scaffale della mia libreria preferita e l’ho portato a casa per farlo leggere a Matteo. Aurora, la proprietaria della libreria, mi ha invitata alla presentazione che si sarebbe tenuta in libreria la settimana successiva così ho iscritto subito Matteo e la mia nipotina Zoe all’evento…


Fishandchips è un dinosauro con un orecchio più grande e uno più piccolo venuto dallo spazio. Atterra in una scuola e lì comincia ad aiutare i bambini che hanno qualche difficoltà.

Matteo si identifica subito con la storia di un bambino che subiva le angherie di un bulletto. Mi incuriosisce molto la situazione e cerco di saperne di più. Non pensavo proprio, vista la mia esperienza di coordinatrice alla scuola dell’infanzia, che già al primo anno di scuola materna si potesse parlare di “bullismo”.

Matteo mi dice:“Mi piace fishandchips perché aiuta i bambini che nessuno li capisce.”

E perché nessuno capisce i bambini?-chiedo- Perché nessuno li aiuta?

“Perchè a scuola mamma non c’è e io non faccio la spia alla maestra!” (!!!)

Con questa risposta mio mi ha spiazzata.
 Ma non ho bisogno di produrmi in spiegazioni complicate perché fishandchips ha la risposta giusta! Insomma, la storia è davvero graziosa…un simpatico dinosauro che mangia le carte colorate e getta via le caramelle e aiuta i bambini a vincere con naturalezza e semplicità le loro paure!!

Vado alla presentazione del libro con una aspettativa molto alta nei confronti dell’autrice Carla Vangelista, leggo sul suo sito che ha scritto un libro intitolato “Un altro mondo” e che Silvio Muccino ne ha fatto un film. Lei è davvero gentile con i bambini, ci sa proprio fare!

Matteo la costringe a leggere una parte del libro a modo suo e Carla ci sta! Così i protagonisti della storia di Pillo il Bullo diventano Matteo e M. il bullo!!! E Carla non si sbaglia!!! Matteo la interrompe 3000 volte per raccontarle la sua esperienza dicendo che M. è un bimbo che gli da i pugni in faccia e i calci e lei lo ascolta, gli da importanza, lo accarezza…gli altri bimbi, invece,ascoltano in silenzio, lei legge con molta pacatezza e si interrompe ogni volta che qualcuno dei piccoli uditori le rivolge una domanda. Non appena finisce di leggere cominciamo un divertentissimo laboratorio in cui costruiamo le orecchie di fishandchips…ma una domanda sorge spontanea e non esito a farla a Carla:”ma come ti è venuto in mente di scrivere fishandchips?”

“Ero in un parco e cercavo ispirazione per i personaggi del mio libro un altro mondo. C’è un bambino nel film e fishandchips è il suo orsacchiotto!!”

Insomma, Matteo ed io vi consigliamo di acquistare questo libro, una storia colorata, un testo originale e divertente e…ogni singolo provento che deriverà dalla vendita di fishandchips verrà devoluto World Friends onlus, l’organizzazione di Gianfranco Morino che opera in Kenia.



sabato 19 febbraio 2011

16/02/06 condividiamo il dolore per apprezzare la gioia

Una data importante qui.
Una data che ha segnato una svolta dolorosa nella mia vita e in quella della mia famiglia.
Era Carnevale, Andrea ed io andammo ad una festa, ci divertimmo parecchio, al ritorno, mentre andavamo a casa in macchina chiacchierando allegramente del più e del meno, un grande boato, l'auto fece 2 giri su se stessa, finì addosso ad un guard rail...un cretino, che dai successivi rilevamenti dei carabinieri risultò viaggiare a 140km orari, a fari spenti, non si fermò allo stop, non frenò nemmeno e ci prese in pieno...dalla mia parte. Lo sportello rientrò di 30 cm. Avevamo una focus all'epoca.
Quella mattina, una mattina qualunque di un giorno qualunque uscimmo di casa e non vi rientrammo per 4 mesi. Quattro lunghissimi mesi che segnarono una svolta.
Subito dopo l'impatto mi resi conto di non riuscire a repirare. Nell'urto violentissimo, la cintura di sicurezza mi aveva compresso lo sterno, mi toccai il naso e pensai "ho ancora la faccia" poi mi girai verso Andrea, alla guida, e gli chiesi con l'ultimo respiro:"stai bene?" poi ho un momento di vuoto totale...il ricordo che ho subito dopo è un respiro di aria gelida...Andrea, al quale era scoppiato un femore, in una spirale di paura, mi aveva tirata fuori dall'auto, non si sa come abbia fatto...e subito dopo lo vidi scivolare lentamente in un fossato...l'ambulanza arrivò immediatamente. Mi raccolsero con il "cucchiaino" e l'infermiere mi disse dopo aver visto la macchina:"se sei viva è un miracolo"...mentre mi caricavano nell'ambulanza uno dei portantini inciampò in un filo spinato e cadde a terra...con tutta la barella, con me sopra legata come un salame...il pensiero di essere separata da Andrea, di non sapere cosa mi aspettava, cosa aveva lui, mi faceva impazzire. non ricordo il dolore, solo tanta rabbia dopo che l'infermiere, al quale avevo chiesto le condizioni di Andrea mi disse che non sarebbe venuto nello stesso ospedale perchè "non si portano due urgenze nello stesso pronto soccorso." Piansi tutte le mie lacrime. Chiesi di chiamare i miei genitori ma l'infermiere mi disse che era meglio se li chiamavo dopo le lastre e la visita al ps.
Una volta al ps la mia gamba dx non si muoveva più. Il dottore di turno non si accorse delle 5 fratture al mio bacino, nonostante lamentassi dolore alla mano sx (la mano con cui scrivo) non mi fece nessuna lastra. Solo la gamba che non si muoveva era interessante e non essendo fratturata nessuno capiva cosa avesse.
Mentre aspettavo arrivarono i miei genitori. Li aveva chiamati Andrea. Erano mezzi morti di paura. Erano passati sul luogo dell'incidente e pensavano di trovarmi più morta che viva. Alle 5 del mattino mi trovarono un posto letto, mi diedero 20 gocce di valium per calmare il dolore e farmi riposare e mi portarono in reparto. Solo il dottore che arrivò il lunedì mattina capì cosa avevo e cosa mi stava succedendo. Avevo 5 fratture al bacino, frattura dell'osso sacro, frattura del dito pollice della mano sinistra e stupor nervis, trauma del nervo sciatico dx che non faceva muovere la mia gamba.
In ospedale si perde la dignità. Si perde l'identità. E in quel letto d'ospedale sarei rimasta immobile per 2 mesi. Dopo 10 giorni mi trasferirono in una clinica per la riabilitazione...e nella stessa clinca, dopo un'operazione di ricostruzione del femore, arrivò anche Andrea. Ma non potevamo vederci. Lui era nella camera degli uomini. Io in quella delle donne. Darci una stanza in cui stare insieme era fuori discussione. 2 mesi, lunghissimi, frustranti, dolorosissimi. Nonostante nessuno di noi fosse autosufficiente, dopo 2 mesi di clinica ci dimisero. E mò? Non essendo autonomi non potevamo tornare a casa nostra. Così Andrea andò dai suoi e io dai miei. Non vivevo coi miei da quando avevo 20 anni, da quando ero andata via di casa. La convivenza forzata fu un trauma nel trauma. I miei genitori, mia sorella e mio fratello sono stati un grande supporto morale. Ma io non sopportavo quella condizione di infermità e non sopportavo la vicinanza di nessuno. A Maggio, quando avevo ricominciato a muovermi con le stampelle, mia madre mi portò nella mia adorata Palermo, per farmi distrarre un pò. A Giugno tornai a casa con Andrea. Facemmo festa!!! Mio fratello, che aveva appena finito la scuola, venne a vivere con noi, affittammo obrellone e sdraio in uno stabilimento balneare e tutti i giorni andavamo al mare. Si sa che prendere il sole fa bene alle ossa. Andrea si muoveva con la sedia a rotelle...fino a Settembre gli era proibito poggiare piede a terra.
A causa delle mie fratture e del trauma al nervo sciatico che, ancora oggi, mi impedisce di muovere correttamente la gamba, non potrò mai avere un parto naturale, e allora benvenga il cesareo. A causa di quell'incidente non potrò fare mai fare l'epidurale, non ho spazio fra le vertebre...non potrò mai sentire il primo vagito dei miei figli. Ma poco importa. Questa esperienza mi ha insegnato a vivere ogni giorno pienamente, ad amare il mio compagno teneramente, ad essere sempre positiva e propositiva, ad avere sempre il sorriso stampato sul viso perchè ora vivo la mia vita diversamente, con la consapevolezza che i problemi si risolvono, che tutto passa e che le avversità non mi fanno più paura.

mercoledì 16 febbraio 2011

Non c'è niente da ridere



Scusate.
Ma non reggo.
Non si ride della canzone di Luca e Paolo. Non è satira. Non è Guzzanti. Non fa ridere.
Quello che sta facendo la nostra classe dirigente non fa ridere...forse nemmeno se l'avesse cantata Guzzanti a mò di "allora vieni con me amore, sul grande raccordo anulare, che circonda la capitale..."
Non fanno ridere le bravate del premier nè quelle degli altri. Non fanno ridere proprio niente.
o almeno. A me non fanno ridere. E mò l'ho detto.

sabato 12 febbraio 2011

spiegare S. Valentino ai bimbi



Lasciamo stare per un attimo il consumismo. Lasciamo da parte ogni pregiudizio.
Come percepisce S. Valentino un bambino?
In giro ci sono milioni di scaffali di cioccolata a forma di cuore, al supermercato, al bar...e un piccino si domanda:"che è?"
Ed è sempre meraviglioso festeggiare quando ci sono i bambini. Ogni occasione è speciale perchè sono loro a renderla tale.
E S. Valentino, a casa nostra, quest'anno, è la festa di chi si vuol bene.

”C’era una volta un ragazzo un po’ speciale, viveva vicino a zio Lele, a Terni, in Umbria, dove faceva il vescovo. Era molto giovane (aveva 25 anni quando fu ordinato vescovo) e aveva un cuore d’oro, tutti gli volevano bene. Un giorno, durante una passeggiata, vide due fidanzati che litigavano e si fermò per capire cosa stesse accadendo! (mio figlio, quando due persone alzano un po’ la voce o parlano in maniera animata, si pone in mezzo a loro con le braccia aperte come per dividerli e dice “time out”!!! e tutti, inevitabilmente, ridono e smettono di discutere!!!) Allora S. Valentino raccolse una rosa in una aiuola e chiese ai due litigiosi di tenerla stretta tra le mani e di guardare nei loro cuori quanto amore ci fosse! Vedendo questa scena, anche gli uccellini e gli animali che erano intorno cominciarono a cinguettare e a scambiarsi bacetti ed abbracci! Tutti si volevano più bene e nessuno litigava più! Così, da quel giorno S. Valentino è diventata la festa di tutti quelli che si vogliono bene come me e te, come noi con papà…"
Matteo sta colorando tanti cuori rossi da regalare a tutte le persone alle quali vuole bene...c'è un cuore rosso anche per nonna Marcella, la signora della piscina alla quale Matteo è particolarmente affezionato di cui ho parlato qui!!

mercoledì 9 febbraio 2011

cereali e cioccolatini per fare pregrafismi!!!

La mia amica Maura, quando vede le mie creazioni, dice "ma te stai esaurita!!!" ad indicare che non si spiega come mi vengano in mente certe idee...
avevo conservato dei cereali vecchi, quelli ad anellino, non mi andava di buttarli via, li avevo messi da parte pensando di riciclarli in qualche modo. stessa cosa per dei confettini di cioccolato che non erano più buoni...così oggi ho avuto l'illuminazione e ne ho fatto il primo percorso di pregrafismo per Matteo!!!
eccolo qui:
 ho scritto la parola PAPA' su un cartoncino bianco e poi, con la colla a caldo (che matteo sa utilizzare meglio di me!) Matteo ha attaccato a piacere cereali e confettini. L'unica indicazione che li ho dato è che doveva seguire la linea!!!


giovedì 3 febbraio 2011

la pedagogia di scooby doo!!!





Ho pubblicato questo articolo su dimmimamma ed è uno dei più graziosi che io abbia scritto...mamma e pedagogista in un binomio perfetto!!!

E’ più forte di me. Ogni volta che guardo un programma in tv con mio figlio Matteo (3 anni) cerco gli insegnamenti che volutamente o no, quel cartone animato può trasmettere.
Scooby doo ci ha aiutato moltissimo per affrontare le paure più paurose di Matteo: in un mondo popolato da mostri, fantasmi, mummie e mistero, Scooby doo e i suoi amici hanno portato ironia e risate!!!
Chi è Scooby doo?
E’ il protagonista indiscusso della scena, è un cane, un alano, che insieme ai suoi amici umani Shaggy, Dafne, Velma e Fred, in ogni puntata del cartoon, risolve misteri misteriosissimi. I 5 amici viaggiano a bordo di un iperattrezzato furgone chiamato Mistery machine.
Dov’è la pedagogia?
Ogni episodio di Scooby doo inizia con la partenza degli amici alla volta di un mistero da risolvere. La storia finisce con la risoluzione del mistero che, tutte le volte, ha una spiegazione razionale a misura di bambino!
Il tutto farcito dalla paura di shaggy e scooby in cui il bambino può identificarsi, il coraggio degli altri membri che può aiutare il bambino a vincere i propri timori e la cattura finale del cattivo di turno!
Nelle scene più “paurose” viene utilizzata la musica e non le parole, di solito una bella musica orecchiabile che minimizza (e ridicolizza a volte) la paurosità delle scene.
Intorno ai tre anni, quasi tutti i bimbi, come il mio, sviluppano paure e timori.
E’ bene che noi adulti non rispondiamo mai al piccolo “non devi avere paura!” perché gli faremo capire che la paura è un sentimento sbagliato. Scooby, shaggy e gli altri amici della serie, invece, dimostrano le loro paure ma, alla fine, fanno capire al bambino che per ogni mistero c’è una spiegazione logica.

E’ la pedagogia di scooby doo.

Parola di mamma e di pedagogista!

martedì 1 febbraio 2011

A proposito di linguaggio



Sono buffi i nostri cuccioli quando cominciano a capire le regole della grammatica italiana! (2/4 anni)
Soprattutto quando tentano i primi approcci con la consecutio temporum o con condizionali e congiuntivi!
Sono buffi e fanno sorridere ma...correggerli o no? La pedagogia dice che vanno corretti ma la pedagogista, stavolta, per andare incontro alla mamma che non vuol saperne di correggere gli svarioni di Matteo, ha messo a punto un programma soft che vuole condividere sul blog.
Premettiamo che bisogna parlare sempre in maniera appropriata ai bambini, e non utilizzare il linguaggio che loro adottano: insomma, l'acqua non si chiama bumba, il cane non si chiama babau, noi continueremo a chiamare le cose col loro nome: acqua, cane...anche se loro diranno bumba e babau.


Cosa dice la pedagogia:
Sarebbe cosa buona e giusta correggere le frasi espresse nei modi e verbi sbagliati; i bambini, infatti, apprendono le regole della grammatica ascoltando gli adulti parlare correttamente e rimarcare alcuni loro errori li porta a correggerli velocemente. Ripetere continuamente la frase più volte in modo corretto rinforza l’apprendimento del linguaggio.

Perchè non sono d'accordo
I bimbi stanno cominciando a capire le regole grammaticali. diamo loro il tempo di metabolizzarle e interiorizzarle, senza star lì a fare i maestri.

Consigli per un metodo soft:
  • parlare, parlare, parlare!!! anche se il bimbo non è un chiacchierone, parlate di ciò che gli accade, spronatelo a raccontarvi cosa ha fatto a scuola (senza fermarvi al suo immancabile "niente!") non finite le sue frasi e lasciategli il tempo per cercare dentro di sè le parole che gli mancano! ovviamente elogiatelo e dategli importanza dicendo con entusiasmo:"davvero? ma è favoloso! e poi cosa è successo???!!"
  • telecronaca!!! ritagliatevi 10 minuti, ogni giorno per osservare il vostro bambino e descrivete ad alta voce tutto ciò che fa! questo "esercizio" vi insegnerà l'arte dell'osservazione e, nello stesso tempo darà l'opportunità al piccolo di imparare parole nuove divertendosi (Matteo esplode in grasse risate quando faccio la telecronaca similcalcistica dei suoi giochi...esempio:"ecco Matteo in piedi sul bracciolo del divano che sta per cimentarsi in un triplo salto carpiato, lo fa e..miracolosamente rimane illeso! notate la perfezione del volo d'angelo, e la fermezza con la quale si è puntato sui piedi! che equilibrio ragazzi! questo bambino sarà un gran tuffatore!!!")
  • Leggete!!! leggete tanto e spesso, insegnerete al vostro cucciolo ad amare la lettura! per invogliarlo a parlare chiedetegli di fare un breve riassunto per vedere se e cosa ha capito!!
  • Emozionatevi!!! spesso tendiamo a placare il pianto dei nostri figli senza capire perchè stanno piangendo...a meno che non ci sia un serio e grave pericolo, chiedete al vostro bambino il perchè del suo pianto, lasciate che ne parli con serenità! anche quando è felice fategli descrivere ciò che prova.
  • Le faccende domestiche!!! Se prepariamo una torta, puliamo il bagno, mettiamo in ordine, raccontiamo al nostro piccolo cosa stiamo facendo e perchè!!! in questo modo lo coinvolgeremo ma gli daremo l'opportunità di ascoltare e ripetere parole sempre nuove e diverse.
IO ADORO UFFICIALMENTE LA PEDAGOGISTA QUANDO MI DA QUESTI CONSIGLI SPETTACOLARI (invece di essere saccente e basta :)))