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venerdì 27 giugno 2014

Manovre di disostruzione delle vie aeree: per favore fate un corso!


MANOVRE DI DISOSTRUZIONE PEDIATRICHE - Sono una serie di tecniche per permettere di evitare che un bambino muoia per soffocamento. E' assolutamente necessario che ogni genitore impari a mettere in pratica questa prassi per non rimanere impreparato di fronte ad un bambino che si strozza.


E' SUCCESSO A ME - Ringrazio il cielo per aver saputo come comportarmi. Grazie al mio lavoro di pedagogista avevo avuto la possibilità di formarmi per effettuare questa tecnica semplice ed efficace così, quando Matteo stava soffocando, ho saputo cosa fare.
E' successo tutto in un secondo. Lui diventa blu e comincia ad emettere suoni gutturali. Io guardo Andrea che comincia a dargli le classiche pacche sulle spalle. In un istante sono in piedi, lo faccio alzare da tavola, lo metto in piedi e con due mavovre a cucchiaio, come si farebbe con un adulto in realtà (capisco dopo che è perchè io sono piccina di statura e matteo pesa troppo per poter fare le manovre pediatriche!) riesce a liberarsi di un bolo di carne con cui si era strozzato.
Matteo non si è nemmeno reso conto. Per me, il fatto di non essere rimasta pietrificata dal terrore e di aver saputo agire in maniera tempestiva ed efficace è stata una grande prova di coraggio. Dopo sono quasi morta di paura. Subito dopo Matteo si è rifiutato di mangiare la carne rimasta ed è andato a giocare. Io guardavo Andrea, incredula che un fatto simile fosse accaduto proprio a me, ad un bambino di quasi 7 anni.


PERCHE' ACCADE? - Avevo sempre pensato che un bambino, dopo i 3 anni, avesse un rischio minore di soffocarsi. Il corso l'ho fatto come educatrice. Forse come mamma non avrei mai partecipato. Molto probabilmente stavamo chiacchierando e ridendo a tavola, a cena, raccontandoci le cose accadute durante la giornata. E non abbiamo ricordato che quando si mangia non si parla. :(
 

QUESTO IL VIDEO DEL DOTT. SQUICCIARINI - Con lui ho fatto il primo corso. Il secondo l'ho seguito poco tempo fa, quasi gratuiamente, organizzato da un'associazione a Roma per rinfrescare la tecnica. Se potete fatelo perchè è importante sapere come intervenire su un bambino che potrebbe soffocare. E il tutto, credetemi, avviene in pochi minuti.

mercoledì 18 giugno 2014

Dyson mania e #sfidedysoniane

 DYSON MANIA - Lo scorso anno Chiara ed io abbiamo autoprodotto la comunione di uno dei suoi figli e, in quell'occasione, per rimettere a lucido la casa, ho provato questo aggeggio spaziale, dal design particolare, che poi ho imparato a conoscere come dyson.
Sono entrata a far parte del gruppo #dysoniani a causa della mia allergia e ho pensato, dal primo momento che l'ho utilizzato, che non tutto il male viene per nuocere!

QUELLO CHE DYSON FA - Bisogna prestate estrema attenzione quando si utilizza il dyson. La prima cosa che colpisce è il suo cestello trasparente. Siccome ero scettica ho lavato uno scendiletto, l'ho passato con il mio aspirapolvere e poi l'ho pulito con il dyson. Nel cestello c'erano 2 dita di "sabbiolina".
Da quel momento, in casa, tutti hanno voluto testare la potenza di questo apparecchio: niente si è salvato. O meglio, nessuno. Anche il cane è passato, con gioia, sotto il pettine delle tapparelle del dyson. E vedere tanto pelo e poterlo buttare nel secchio senza sforzo, è stato il gesto che ha conquistato tutti.

ALLERGIE E ASMA - Gli aspirapolvere Dyson sono approvati dalla British Allergy Foundation (BAF). Il sigillo di approvazione BAF è conferito ai prodotti che limitano, riducono o eliminano la presenza di allergeni dall'ambiente in cui si trovano i soggetti allergici. Service Allergie Suisse ha elaborato criteri molto severi, specificando le modalità di funzionamento effettive degli aspirapolvere. Per ottenere l'approvazione SAS, gli aspirapolvere devono garantire un'aspirazione costante e la separazione dello sporco, così da garantire l'assenza di perdite di efficacia.

#SFIDEDYSONIANE - Con questo ashtag raccogliamo tutte le sfide che facciamo fare al dyson. C'è chi ha, volontariamente, gettato a terra un pacco di farina per vedere se il dyson riusciva ad aspirarla tutta senza perdere potenza, c'è chi ha fatto yoga col dyson e chi ha dato una pagella in acari al dyson. Poi c'è lei. Che il dyson lo usava già prima che il social nascesse.

LA VIDEO STORIA - Questo è il video che Matteo ed io ci siamo divertiti a girare, con la storia degli acari!
Se anche voi avete sfide da proporre, potete farlo qui, domande, consigli e curiosità saranno gradite e argomentate.




lunedì 16 giugno 2014

Arno Stern, dipingere per imparare ad essere

ARNO STERN E "IL CLOSLIEU" - Oggi voglio parlare di Arno Stern, ricercatore francese che ha dedicato tutta la sua vita allo studio della traccia naturale, ha creato nel 1946 uno speciale spazio di pittura che favorisce la libera espressione e lo ha chiamato “il Closlieu” (luogo chiuso, protetto).

Vorrei ce ne fosse uno in tutte le scuole, a partire dalla prima classe del nido per finire con l’università
LA STORIA DEL CLOSLIEU - Tutto inizia nel 1949 a Parigi, dove Arno apre il suo primo atelier di pittura. Lo chiama «Closlieu»: un luogo chiuso e privilegiato, dove temporaneamente ci si separa dalla realtà esterna.  Un ambiente discreto, in cui l' unico scopo del dipingere è il proprio piacere. Senza giudizi, senza domande, senza finalità. Alla base di questa esperienza c' è l'intuizione che la libertà d' ispirazione, coltivata in uno spazio protetto, favorisca la spontaneità dell' espressione. Dipingere nel Closlieu dunque «rigenera le facoltà creative, dando slancio ad ogni individuo affinché utilizzi le sue capacità e diventi autonomo», afferma Stern. E aggiunge: «Si pensa che con un pennello in mano il bambino impari a disegnare. Ma nel Closlieu, con un pennello in mano, il bambino impara ad essere» Questo spazio è particolarmente coinvolgente per l'atmosfera, per la luce che fa vibrare i colori, per le dimensioni ridotte che suscitano intimità e calore, per la grande “tavolozza” centrale che invita a prendere un pennello e intingerlo nel colore. Tutti questi elementi sollecitano in chi vi entra una forza d'attrazione molto intensa.


LA LIBERTA' E LA PITTURA - Il Closlieu è anche il luogo della continuità: sono presenti sempre gli stessi strumenti, gli stessi materiali, i gesti di chi dipinge e di chi conduce questa attività, che si ripetono all'infinito. Chi entra nello spazio di pittura scopre un luogo di libertà; il foglio bianco appeso alla parete consente a ciascuno (sia esso un bambino di 3 anni o adulto di 100) di esprimere liberamente in assenza totale di giudizio o interpretazione. L'uso corretto degli strumenti e il rispetto degli spazi sono regole semplici ma funzionali, che permettono di acquisire sicurezza e autonomia.

Vale ancora la pena di sottolineare che la proposta di Stern è molto vicina alle idee di Maria Montessori per l'assenza totale di giudizi e di stimoli diretti, per la modalità rispettosa verso le iniziative individuali, per il fatto di accogliere insieme bambini, ragazzi ed anche adulti senza che, proprio per lo stile di conduzione, i partecipanti scatenino competizioni, confronti, imitazioni. Insomma il Closlieu stimola l'attività individuale ed è un aiuto alla concentrazione in una situazione positiva di piccolo gruppo.

Come ricreare questo spazio in casa?

Semplicemente adottando il sistema della parete di sughero o di compensato se il bimbo è piccino, altrimenti sovrapponendo un cartellone piccolo su uno grande. Proteggete il pavimento.

Se volete, qualche anno fa, quando facevo l’educatrice al nido, ho messo i fogli attaccati sulle mattonelle del bagno in modo da essere già pronta a lavare i piccoli pittori!!! Siccome sono un po’ romantica, ho abbassato un po’ le tapparelle, acceso delle candele e messo un cd di Buddha bar…

Munitevi di un tavolino basso e riempite alcuni contenitori con le tempere. Fornite al bambino diversi strumenti con cui disegnare come spugnette, pennelli, timbrini etc… e lasciatelo libero di esprimersi…nella maggior parte dei casi il bimbo userà le dita.

Provate anche voi con lui…vedrete, sarà liberatorio!!!




lunedì 2 giugno 2014

Laboratori per bambini piccoli alla festa dei bambini

LABORATORI PER BAMBINI PICCOLI - Sono a S. Benedetto del Tronto perchè ho partecipato, per il secondo anno, alla festa dei bambini. Me la ricordavo proprio così S. Benedetto: bellissima e vivibile, con la lunga pista ciclabile che ti porta ovunque, con le automobili che non t'arrotano (ti mettono sotto) ogni volta che attraversi, con i parchi pubblici curatissimi e pieni di fiori, con i locali family friendly.
Me la ricordavo favolosa quando avevo un bambino di 3 anni e ora porterò un ricordo ancora migliore con un bambino di 6 anni.
LA FESTA DEI BAMBINI - Ho conosciuto Francesca mamme del piceno che mi ha invitata quest'anno ed è stato davvero come incontrare una vecchia conoscenza. Seguirsi on line ogni giorno, proprio come era accaduto al mammacheblog, ti avvicina alle persone e, quando le incontri dal vivo, puoi percepire chiaramente quell'affinità che avevi avvertito dietro lo schermo del pc.
Sono venuti tantissimi bimbi con i loro genitori, tante persone mi hanno dimostrato il loro affetto arrivando da lontano solo per salutarmi e tutti abbiamo giocato insieme.
IL CESTINO DEI TESORI - Per i bimbi da 6 a 12 mesi ho fatto vedere come si costruisce il cestino dei tesori e come si prosegue nella scoperta con il gioco euristico.
TRAVASI CON LA PASTA - Per i bimbi da 12 a 36 mesi ho portato tante ciotoli e pasta. Alcune bambine hanno raccolto fiori, foglie e legnetti nel parco e abbiamo travaso ogni cosa e preparato golosissimi manicaretti!
LA PASTA DI SALE - La regina dei giochi preferita dai bambini di tutte le età (nella foto anche un ragazzo di 12 anni!) è stata la pasta di sale. Ho portato tanta farina da casa e ho cosparso il tavolo, i giochi e le mani dei bimbi di polvere bianca. I più piccini si guardavano le manine, i più grandicelli osservavano i genitori intimoriti di essere stati sporcati. Ma sporcarsi fa parte del divertimento.
SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA' - Mentre i bimbi giocavano ho parlato con le mamme dei sensi di colpa che proviamo ogni giorno. C'è chi lavora e si sente in difetto perchè non può passare tanto tempo con i bambini, c'è chi non ha fantasia e non sa cosa fare e si sente in colpa perchè non sa cosa proporre, ci sono le mamme di due e più bambini che si sentono in colpa perchè non riescono a ritagliarsi del tempo utile per i figli. Insomma, uno degli stati d'animo che ci accomuna è proprio il senso di colpa. Sapere che è normale e che tutte lo provano è stata una liberazione!!! L'importante, quando si è in casa e si ha poco tempo a disposizione, è coinvolgere i più piccoli nelle faccende: stendere i panni, apparecchiare la tavola, spolverare, sono tutte attività che i piccoli amano e di natura montessoriana.
Vi lascio con qualche scatto del bellissimo pomeriggio trascorso insieme.
Grazie all'associazione città dei bambini e a Francesca mamme del Piceno.