Alla scuola pubblica non si fanno riunioni prima dell'ingresso, non si conosce l'insegnante che starà tutti i giorni con tuo figlio, non si sa nulla della didattica e dell'inizio della mensa.
Questo generava in me non poca ansia, calcolando che Matteo ha sempre pianto, tutte le mattine, da quando aveva 14 mesi per andare a scuola...mi ero rassegnata.
"Che vada come deve andare"
L'11 Settembre Domenica, Matteo ed Andrea (il mio compagno) hanno festeggiato il loro compleanno e Lunedì la sveglia ci ha sorpresi alle 7:00. Dopo 3 mesi e mezzo di vacanza si ricomincia con la routine.
Matteo guarda me e il padre e fa la solita domanda "oggi si va a scuola?" ed io rispondo di si con un filo di voce. Di solito scatta il pianto automatico. Questa volta no! "Caspita! e che è successo?" lui è felice e pieno di aspettative, camminiamo a piedi fino a scuola, mi chiede se posso entrare con lui, zaino in spalla e grembiulino, lo guardo saltellare e non mi pare vero...non devo trascinarlo più!!!
Sorride.
La sua classe non è molto ampia per 25 bambini ma ha 3 finestre (appena rifatte con le zanzariere nuove e pulite) che danno su un bel giardino ed è molto luminosa. I muri rovinati, il pavimento vintage, i banchi verdi, le seggioline arancioni, l'odore di scuola, i giochi nelle ceste e tanti piccoli che piangono...
e poi vedo la sua maestra, una signora ben vestita e truccata con gusto che mi liquida con un "buongiorno signora" e si china verso Matteo presentandosi:"Io sono la maestra Rossana e tu come ti chiami???!!!"
Lei gli tende la mano per entrare insieme in classe, lui lascia la mia e afferra la sua. Entrano e io rimango lì, a guardare, per un secondo. Poi lei si volta e mi fa cenno di entrare, guarda le pareti spoglie e mi dice:"quest'anno il filo conduttore delle attività sarà il trenino, ne ho già preparato uno, (che è l'unica cosa appesa) e poi seguirò un progetto sulla carta. Quanti anni ha Matteo?"
Io sono incredula, Matteo, il bambino piagnone, è sereno. Ha visto una cesta di gormiti, si è scelto un posticino e si è seduto a giocare.
Parlo un pò con la maestra Rossana di Matteo e poi mi siedo vicino al mio cucciolo felice.
Guardo lei, sola, con 25 bambini e altrettante mamme. Penso alla bellissima scuola materna privata in cui sono coordinatrice, dove abbiamo tinteggiato i muri in Agosto, dove per gli inserimenti ci sono 2 maestre in più, dove c'è una direttrice (molto brava e professionale) che stabilisce orari, modi e tempi per l'inserimento, che parla con i genitori, dove tutto funziona alla perfezione e senza intoppi. La maestra Rossana non sa con quale maestra lavorerà in compresenza perchè il ministero non ha ancora mandato nessuno. Ma lei è lì e sorride ai bimbi. Visto che Matteo è tranquillo decido di uscire per tornare alle 10:30. Lo saluto, lui mi fa ciao con la manina mentre continua a giocare. All'uscita, quando lo riprendo è felice e mi canta una canzoncina che ha appena imparato "questa scuola mi piace un sacchissimo!" esclama entusiasta.