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lunedì 20 febbraio 2012

Gli egoisti della decrescita: lavoro meno ma produco il doppio


Ho pensato tanto da quale dei blog rispondere ad Antonio Pascale che in questo articolo prende di mira "gli egoisti della decrescita" e ho deciso di rispondere qui, sul mio blog personale invece che su naturalmente felice o su l'ecomamma che sarebbero stati più attinenti perchè so che la decrescita è stata una scelta fatta a prescindere dalla mia "anima green". Una scelta data dalla voglia di avere tempo per, avere spazio per...e non dover trascorrere ore e ore in fila sul grande raccordo anulare. Una consapevolezza tale da farmi lasciare un lavoro certo per un avvenire incerto, una strada insicura per un sentiero di montagna. Tutto difficile e tutto in salita.
Ma che mi ha portato alla felicità di poter fare ciò che desidero davvero piuttosto che ciò che "si deve perchè tutti lo fanno".
Il mutuo sul groppone ce l'ho anche io. Ho un figlio, una famiglia, insomma, sono una persona normale, come tante. Non ho una laurea in economia. Non so la tebellina del 6. Non dico "no grazie, preferirei di no" ma "no, grazie, non mi interessa" quello che voglio l'ho scelto e ne pago le conseguenze, a volte. Se mi invitassero a Milano non prenderei l'aereo ma preferirei una videoconferenza, e non capisco come lei, sig. Pascale, abbia scritto un articolo senza basi. Tutto teoria economica e poco pratica di vita.
Io sono un consumatore consapevole perchè ottengo ciò che voglio in maniera eco compatibile e senza spendere un solo euro. C'è il baratto. Ci sono le alternative a questo mondo che ci vuole tutti pecore e caproni. C'è un mondo al di fuori dagli schemi che non è fatto da "se avessi tempo, se potessi permettermelo"...la bottiglia di plastica io non la compro e non la butto. il suo ragionamento è sbagliato a monte: Io lavoro meno ma produco il doppio. Perchè faccio da me quelle cose che altrimenti ero costretta ad acquistare. Non acquisto: riduco, riciclo, riuso e vivo felice.





6 commenti:

  1. ho letto l'articolo... cavoli, mica l'ho capito tanto..., ma nel linguaggio complesso e articolato leggo la realtà semplice di tutti i giorni fatta dall'ovvietà dei consumi; non sono ai tuoi livelli... ammiro il tuo stile di vita ma ancora non vi appartengo, uso le bottiglie della s.anna, biodegradabili insieme all'umido, per lavare i pavimenti uso prima due mani di acqua e poi un poco di detersivo quando orami il "grosso" l'ho levato, faccio bene la differenziata da anni, anche se poi alla fine... buttano forse tutto lì..., se posso vado a piedi e spengo le luci, lo so che se non consumo ... faccio un danno all'economia... degli altri... ma preferisco fare da me e fare quanto basta...
    Tutta la mia stima al tuo stile, di vita, di scrittura, di educazione.

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  2. Anche noi: acquistiamo poco, riduciamo, ricicliamo, riusiamo. Viviamo felici e con quattro bambini. Ora vado a leggermi l'articolo.

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  3. chiara e concisa. come si possono definire egoisti della decrescita persone che riescono a produrre il doppio lavorando meno? io li chiamerei geni. forse dovrebbe entrare nel merito e provare cio' che scrive prima di prendere in mano la penna... mah :)

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  4. io leggo e seguo Pascale da molto tempo e mi piace molto. non credo che ce l'avesse con i casi particolari - quindi io non me la prenderei sul personale - ma piuttosto con l'idea che ormai si dia per scontato che per vivere meglio bisogna tornare indietro nel tempo, rinunciare alla tecnologia e al progresso, fare delle scelte i cui risultati sono difficili da quantificare. ognuno è libero per se di fare le proprie scelte ma perchè dovremmo imporre certe scelte anche a chi non vuole farle, se con la ricerca e l'innovazione tecnologica possiamo ottenere gli stessi risultati senza le stesse rinunce? insomma, l'egoismo è inteso in questo senso.
    detto questo, non mi sembra abbia detto di non fare la raccolta differenziata, o di comprare acqua in bottiglia, ecc. io per esempio bevo acqua del rubinetto perchè costa pochissimo, è più controllata, e non mi tocca portarla dal supermercato a casa o buttare le bottiglie vuote. consumo prodotti di stagione perchè sono i più buoni, ma non me ne frega niente che siano biologici perchè il biologico non è altro che marketing e molti studi scientifici lo dimostrano. i pannolini uso quelli usa e getta perchè nella mia città c'è l'inceneritore, se vivessi in una città con problemi di smaltimento rifiuti userei quelli lavabili. e viaggio in autobus, ma proprio perchè ci tengo all'aria che respiro, ho votato a favore della costruzione di centrali nucleari.
    consiglio un altro pezzo di Pascale:
    http://temi.repubblica.it/limes/il-giovane-di-buona-cultura-e-il-rifiuto-del-progresso/16022
    "Il giovane di buona cultura e il rifiuto del progresso".
    il progresso potrebbe farci vivere meglio con poche rinunce, se solo ci fidassimo di lui...

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