Il tema del gioco capita a fagiuolo questo mese!!! Perchè questo è il mese in cui una famosa casa editrice mi ha contattata per scrivere un libro sui giochi del bambino da zero a cinque anni e, ovviamente, ho accettato!!!
C'è un articolo sul gioco che scrissi tempo fa e al quale sono particolarmente legata che riporto di seguito
Mamma e papà: i migliori giocattoli
Molto spesso ci interroghiamo sul ruolo del gioco per i nostri figli, e correttamente rispondiamo che esso rappresenta "il loro modo di lavorare". Di rado riflettiamo, però, sulle ripercussioni che ha nel loro sviluppo il gioco che essi fanno con noi genitori.
Negli ultimi decenni è stata data giustamente molta importanza alle relazioni familiari, al loro influsso sulla personalità e sulla socializzazione dei bambini, giungendo a riconoscerne un ruolo prioritario. Le relazioni, infatti, che si stabiliscono in famiglia, tra i diversi membri che la compongono, costituiscono un ambiente naturale d'apprendimento di concetti e d'attitudini che agiscono come rinforzo e come motivazione per il raggiungimento di nuovi obiettivi educativi.
Partendo dal presupposto che il gioco è la migliore forma di attività infantile, necessaria per tutti i bambini, è bene utilizzarlo correttamente per favorire il loro sviluppo globale.
Oltre ad essere una necessità biologica e fisiologica, il gioco è per il bambino un veicolo di espressione di emozioni e di sentimenti; contribuisce alla formazione della sua coscienza morale e sociale, lo stimola a trovare nuove e ingegnose soluzioni, e lo aiuta ad adattarsi all'ambiente che lo circonda.
Proprio per questo motivo, quando ci accingiamo a comprare un giocattolo per nostro figlio teniamo in considerazione normalmente tre elementi: il gioco deve educare, deve formare il bambino e deve aiutarlo nel suo sviluppo psicologico.
Uno studio recente sui giochi più adatti ad ogni singola età, ha messo in rilievo che nei primissimi anni di vita, il gioco più apprezzato ed amato dal bambino è normalmente sua madre o, in via del tutto eccezionale, "quella" persona adulta che si prende cura di lui.
Il bambino fin da piccolo avverte un fascino speciale nei confronti della madre, per esempio quando ascolta la sua voce, quando lo accarezza, quando la vede ripercorrere con le dita il suo viso o il suo corpo; la mamma, per il bambino, è tutto: è lei che lo rende sicuro e che lo ama, è lei che gli trasmette fiducia, che lo prende in braccio, e che è disposta a rispondere alle infinite richieste che il bambino le rivolge.
Per tale motivo spesso si sente affermare che la madre è un "giocattolo universale".
Oggi purtroppo viviamo in un'epoca in cui molti genitori e molti madri, costrette dal lavoro, non hanno molto tempo a disposizione da dedicare ai loro figli; questa condizione genera a sua volta, con un effetto boomerang, che gli stessi bambini trascorrano molto tempo fuori casa rispetto agli anni precedenti: tutto questo crea fratture nella comunicazione tra genitori e figli. Di fronte a un tale quadro, il gioco può servire ad ampliare il campo di azione delle relazioni tra i genitori e i figli e, in particolare, tra le madri e i figli.
Il gioco unisce i bambini agli adulti e viceversa. Giocare equivale a farsi conoscere meglio dai propri figli, e a conoscere meglio i figli, a conoscersi e a identificarsi maggiormente nel ruolo genitoriale, a dialogare e a creare legami più forti. Si può affermare che giocare è il miglior modo di educare.
Giocare con i nostri figli li aiuterà a stimolare la loro iniziativa e permetterà alla loro immaginazione di essere propositiva e creativa.
Ricordate che il migliore ed insostituibile giocattolo per vostro figlio siete voi e vostro marito!!!
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