Quando ho costruito il pannello del tempo per Matteo, era un periodo di grandi cambiamenti: ero appena entrata in downshifting, lui aveva cambiato scuola e aveva solo 2 anni! Ora ci troviamo, più o meno, nella stessa situazione: periodo di grandi cambiamenti (ma ancora non posso accennare nulla, sono maledettamente e irrinunciabilmente scaramantica!!!) e lui ha, di nuovo, cambiato scuola. Ma ora è più grandicello ed è bastato che facessi leva sul fatto che lui è grande (ci tiene così tanto!!!) e che i bimbi grandi vanno alla scuola dei bimbi grandi (!!!) per far si che accettasse la nuova situazione. Ma la percezione del tempo nell'infanzia ha una sua dimensione soggettiva e creativa. Piaget, noto psicologo dell'età evolutiva, fa notare che il tempo bambino è un tempo ludico e magico, è il tempo di un infinito presente, del gioco privo di passato e di futuro.
Per noi è un tempo perso, un tempo fermo in felice contraddizione con il tempo produttivo e riproduttivo delle nostre società. Il nostro tempo dovrebbe tornare ad essere, periodicamnete, un tempo infantile ci accorgeremmo di quanta distanza interponiamo, come adulti, tra tempo soggettivo e tempi di vita dei bambini e delle bambine e ci dovrebbe ammonire dall'appiattire al tempo dei grandi il tempo dei piccoli.
E così, approfittando di questa settimana in cui la mattina, prima di andare a scuola, possiamo permetterci di "perdere tempo", complice un orario di ingresso fino alle 9:30. Matteo si sveglia intorno alle 8:00, con calma, stiracchiandosi per benino, poi richiede la sua giusta e sacrosanta dose di coccole, poi vuole vedere un caartone mentre fa colazione, latte e palline di cereali, la sua passione, poi ci laviamo insieme, spruzzando acqua ovunque, rischiando decine di volte di scivolare, ridendo a crepapelle ad ogni schizzo e, ci si veste in serenità, a volte mettendo tutte e due le gambe nello stesso pantalone, a volte infilando la maglietta con il braccio nel buco della testa, scerzando sulle possibili prese in giro dei compagni e della gente..."se ci vedessero così!!" e si va a scuola. l'ultimo tratto lo facciamo a piedi, immaginando le meravigliose attività che si faranno a scuola. "dopo pranzo mamma viene a prenderti" bacio bacio e va.
Di solito, come in tutte le famiglie del mondo, la mattina funzionava così:
Mi lavo e mi vesto contemporaneamente, preparo la colazione, sveglio, lavo e vesto il gremlins che fa tremilioni di capricci perchè non vuole alzarsi, vestirsi, lavarsi e poi non vuole fare colazione.
Non vuole salire in macchina, non facciamo il tratto a piedi. salutino veloce arrivederci e grazie.
in tutto 20 minuti contro un ora e mezzo circa.
Quando i bambini fanno i capricci, molto spesso, stanno solo esprimendo un bisogno, alla loro maniera.
Se riuscissimo a rispettarli, forse non frignerebbero.
vi lascio con questa riflessione del lunedì e con una frase bellissima di Paolo Crepet:
Riempiamo la loro vita di impegni. Trasformiamo il tempo in compiti. E non ci accorgiamo che così lo uccidiamo, il tempo. Per cui un bambino va a scuola, e dopo la scuola c'è la palestra, quindi inglese, poi musica. [...] Ci sono bambini che vivono come amministratori delegati. C'è bisogno di questo? Credo di no. [...] Sappiamo bene che non c'è nessuna relazione tra una vita così intensamente vissuta e la crescita dei ragazzi. Che ha a che fare piuttosto con il loro grado di autostima, con la capacità di far fronte agli eventi negativi, con le risorse affettive. Tutte caratteristiche che non vengono certo favorite da una educazione competitiva o da una vita zeppa di cose da fare, appuntamenti da rispettare, traguardi da raggiungere. [...] Penso che bisognerebbe insegnare ai bambini a perdere del tempo. Che è una gran bella fatica. Perché perdere del tempo non vuol dire né oziare né alienare il tempo. Vuol dire invece declinarlo secondo una dimensione emotiva e relazionale anziché cognitiva. [...] Diamo il tempo ai nostri bambini. Insegniamo loro come cercarlo....ma prima cerchiamolo noi!
Gisutissima riflessione e il pannello del tempo è STUPENDO!
RispondiEliminanon sai quando mi tocca questo argomento del tempo, della qualità della vita. Ho un magone incredibile oggi
RispondiEliminahttp://istintomaternozero.blogspot.com/
non so mi sembra tutto così duro...ricky che p stato da quando è nato al nido, ha sofferto questa nuova situazione ...e io più di lui.
Pensi sia normale una reazione così brutta?
grazie cara
laura: ti ho risposto sul tuo blog!!!
RispondiEliminagrazie rocciajubba!!! :D
Meraviglioso... pensi che per il mio bimbo di una anno e nove mesi potrebbe essere utile? Le sue giornate con l'ingresso al nido si sono modificate tanto...
RispondiEliminaChe bellissima riflessione! E' vero, abbiamo sempre troppa fretta, noi adulti... ma quanto è bello riuscire a rilassarsi e a tornare piccini, godendo unicamente del presente!
RispondiEliminaYummy, è vero! Anche a me la mattina piacerebbe far tutto con calma. Perchè è uno dei momenti della giornata in cui ho più fretta, ora che il Topo va alla scuola materna, più di prima! A lui piace dormire fino a tardi ma alle 7.10 sono costretta a svegliarlo, lo vesto, lo appoggio sul divano, lo carico in auto e poi lo deposito all'asilo. E via di corsa in ufficio! Per fortuna lui fa ancora colazione a letto: biberon con latte e biscotti. Sarebbe bello alzarsi con calma, coccole e passeggiare piano fino all'entrata dell'asilo ma come si fa?! Recuperiamo il sabato e domenica che solitamente pranziamo ancora in pigiama!
RispondiEliminaIncrocio le dita per te! Se ci sono news all'orizzonte: in bocca al lupo!
Mi trovo sempre d'accordo con le tue riflessioni e ti ringrazio perché mi sono tanto utili per il percorso che sto affrontando!
RispondiEliminaTrovo il pensiero che il pensiero di Crepet sia assolutamente straordinario. Concordo pienamente con lui, e ho sempre cercato di regalare tempo al mio bambino. Non l'ho mai impegnato oltremisura, non l'ho mai spinto "oltre", non ho mai ritenuto necessario dover fare qualcosa per forza per impegnare il tempo.
RispondiEliminaHo anche deciso di mandarlo a scuola con qualche mese di ritardo ( ha appena compiuto sei anni e mezzo) e credo di aver fatto la scelta giusta, almeno spero!
Mio figlio ha iniziato da qualche giorno la prima elementare. Fino a pochi mesi fa lo scenario mattutino era del tutto identico a quello che hai descritto tu, palline di cereali incluse :-)
Ora c'è molto meno tempo a disposizione, dobbiamo stare in classe entro le 8:15
Per non stressarlo troppo, ho trovato un sistema che a molti apparirà paradossale ma funziona: lo faccio alzare un quarto d'ora prima del dovuto. Così gli rubo quindici minuti di sonno, ma gli regalo la libertà di stiracchiarsi sul letto, di fare colazione e di vestirsi con più calma.
Quando il tempo non c'è, bisogna inventarselo.
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