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venerdì 15 gennaio 2010

il gioco euristico

 Il gioco euristico è il proseguimento del cestino dei tesori e viene proposto ai bimbi da 12 a 36 mesi circa. Consiste nell’offrire ad uno o più bambini oggetti di diversa natura con i quali possono giocare liberamente senza l’intervento dell’adulto. Questa attività è stata ideata per bambini d’età compresa tra i 12 – 24 mesi.
E’ una naturale evoluzione del cestino dei tesori proposto ai bambini da 6 a 12 mesi.
In questo periodo è più vivo l’interesse per la scoperta e la sperimentazione degli oggetti, di come si comportano nello spazio a seconda di come sono maneggiati, di come possono essere messi in relazione tra di loro.    Sicuramente con questa attività possono essere coinvolti e stimolati adeguatamente anche i bambini d’età maggiore tra 24 e 36 mesi.
Il gioco euristico è inteso come attività di esplorazione spontanea che il bambino compie su materiale di tipo “ non strutturato” “ povero”.    Materiale “povero” significa che non fa parte dei giocattoli tradizionali, ma si tratta di semplici oggetti d’uso domestico, comune. A scuola, nella raccolta del materiale sono coinvolti anche i genitori e il gioco è arricchito da numerosi oggetti di vario genere, associabili tra loro, con i quali i bambini possono compiere azioni combinate: contenitori piccoli da inserire in quelli grandi, palline da impilare, oggetti che rotolano, rocchetti, teli, tappi di sughero, mollette, nastri di velluto, pizzo, scatole, ecc. Durante quest’attività l’adulto osserva: al bambino basta solo un sorriso di conferma per non abbandonare l’oggetto e continuare ad esplorarlo; si viene così a creare una comunicazione tranquillizzante e non invadente tra l’adulto ed il bambino. Proponendo questo gioco in modo costante sicuramente si migliorerà la concentrazione del bambino, ci sarà sempre più coinvolgimento oculo-motorio, si svilupperanno le capacità sensoriali-percettive (caldo-freddo), uditivo (vari rumori), la nascita dei primi concetti logici (dentro-fuori, aperto-chiuso).
Inizialmente il bambino esprime un interesse immediato per il materiale proposto: sembra quasi che si “immerga” negli oggetti manifestando una reazione euforica, ma di breve durata; tende poco dopo a staccarsi da queste attività, ricercando la presenza dell’adulto.   
Questo comportamento è strettamente collegato alla necessità di riacquistare fiducia in se stesso, il bambino ritorna a giocare con il materiale proposto e, gradatamente l’interesse e la concentrazione aumentano scoprendo l’uso e la funzione dell’oggetto in modo creativo.    In questa fase, il gioco che i bambini preferiscono è quello di infilare, svuotare, lanciare, battere gli oggetti tra loro, portarli alla bocca.    Solo successivamente sperimentano la capacità di allineare, impilare, fare, disfare secondo schemi ripetitivi che conferiscono loro sicurezza.
Perché il bambino possa esprimere al meglio la sua creatività, fantasia e, soprattutto le proprie emozioni dal gioco euristico, è consigliabile proporlo in uno spazio delimitato e sgombro da altri giochi o distrazione, per permettere ai bambini a cui è proposto l’attività di muoversi liberamente in un clima di serenità e tranquillità. Il materiale è abbondante e rinnovato sistematicamente in modo da permettere al bambino il massimo delle combinazioni.    Il materiale è contenuto in sacchetti appesi al muro, a casa si possono usare i sacchetti e, una volta finita l’attività, si possono riporre. A scuola l’educatrice avrà cura di sostituire il materiale deteriorato onde evitare situazioni di pericolo per i bambini così come a casa ogni mamma potrà via via sostituire il materiale con quello che ritiene più idoneo per la curiosità del figlio.
Per evitare che i bambini si ritrovino tutti concentrati nel medesimo spazio, l’educatrice si preoccupa di preparare precedentemente l’attività, distribuendo gli oggetti in mucchietti separati o misti, saranno poi i bambini a scegliere l’oggetto da esplorare. Quando l’attività volge verso la conclusione, i bambini raccoglieranno gli oggetti dietro l’incoraggiamento dell’educatrice riponendoli nei vari sacchetti e appendendoli ognuno al proprio gancio. Rimettere in ordine fa parte del gioco ed è una delle abitudini più importanti da fare acquisire ai bambini.  Riporre ogni oggetto nel proprio contenitore favorisce lo sviluppo di concetti logico-matematici. l’attività del gioco euristico si propone una o due volte la settimana per la durata di 10-30 minuti al massimo poiché, trascorso quel tempo, l’attenzione del bambino  viene a scemare.

Buon divertimento.

5 commenti:

  1. I tuoi post sono davvero bellissimi :-) mi piace leggere queste cose perchè io non ho fatto nessuno studio particolare riguardo ai bimbi ma sono comunque curiosa. Il mio Topastro deve avere qualche problema riguardo il concetto logico-matematico perchè se gli chiedo di riporre gli oggetti dove li ha presi dopo aver giocato mi risponde: NO. E se insisto: vado tigo. Ovvero: no, io non metto in ordine, piuttosto vado in castigo! Scherzi a parte, un post interessantissimo!

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  2. ma il tuo topastro è proprio un furbacchione!!!
    hai provato a proporgli di mettere in ordine come se fosse un gioco?
    se riesci a dividere i giochi per tipo ()in una cesta solo macchinine, in una solo attrezzi, in una solo peluches) e così via, puoi fare le gare a chi fa prima: mamma deve raccogliere le macchinine, il topastro gli attrezzi...chi finisce per primo avrà un premio!!!
    con matteo funziona!!!

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  3. Grazie yummymummy! Si, si, abbiamo una libreria Ikea con contenitori di stoffa per dividere i giochi e in effetti a volte cerco di fargli ordinare i giocattoli usando il metodo gioco e spesso funziona. Talvolta sono stanca io oppure è agitato lui e non funziona nessuna tecnica. Mi sa che rimane la pazienza... Bisogna averne davvero tanta con i bimbi.

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  4. ciao cara e benvenuta al SAL cuoricioso!
    aspetto una mail con i tuoi dati!
    A presto
    stefy

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  5. Ciao cara, grazie per essere passata e daver partecipato aò mio 1° blogcandy ... ti do un in bocca al lupo
    a presto
    Marcella

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