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domenica 20 giugno 2010

quanto costa la gestione di un nido?e qual è la retta "giusta"?

Da qualche anno a questa parte mi sono occupata di conti economici per l'apertura e la gestione di asili nido e scuole dell'infanzia. Ogni volta che ho partecipato a gare d'appalto per le gestioni, i miei progetti sono sempre risultati vincitori.
Dunque, alla luce dell'innalzamento delle rette dei nidi pubblici, voglio pubblicare la mia personalissima risposta agli operatori del settore che pensano bene di alzare le rette invece di andare alla fonte dello sperpero.
Ci sono le normative regionali che legiferano in materia di asili nido.
Il grande problema dei nostri nidi è rappresentato da una sola voce: il personale educativo.
Per ogni educatrice il comune di Roma paga circa 3 stipendi:
educatrice 1: va in maternità
supplente assegnataria della supplenza "lunga": si mette in malattia
supplente giornaliera...
nell'ultimo anno il comune di roma, carente di educatrici, ha attinto alle graduatorie del '94!!!
Parlo per gli asili in convenzione con il comune di Roma.
Nonostante la regione lazio regoli il rapporto numerico educatore/bambino nel numero di 1:8, il comune di roma (e chi firma la convenzione) si impegna a rispettare il rapporto 1:6. E 1 assistente ogni 15 bambini.
il che vuol dire che per un asilo con recettività di 30 bambini, dalle 8:00 alle 16:30 (8 ore e 30 minuti) occorrono 5 maestre con orario full time (6 ore) e 5 con orario part time (2 ore e 30 minuti).
oppure 10 maestre part tme a 4 ore...insomma, sempre 10 maestre sono.
e 2 assistenti e 1 cuoca, poi c'è il coordinatore delle attività didattiche (2 ore al giorno obbligatorie)...insomma...troppa gente!!!
lo stipendio di una educatrice  costa  circa 2000 euro (per 6 ore) (al'educatrice vanno circa 1000 euro), quello del coordinatore 800 (al coordinatore vanno circa 500 euro), quello delle ausiliarie e della cuoca circa 900 (a loro vanno circa 600 euro).
Senza star qui a fare troppo i puntigliosi, vorrei tanto che le alte sfere leggessero questo post.
Perchè se cambiassimo il rapporto educatore/bambino, non andremmo a inficiare sulla qualità educativa (difficilmente in un anno i 6 bimbi sono presenti contemporaneamente) e non andremmo a toccare qualità e igiene nemmeno se cambiassimo i rapporti metriquadri/ bambino stimati in 10 mq a bambino: vorrei sapere come fa un lattante che non cammina a occupare 10mq!!!
se riuscissimo a modificare la legge 50, aumenteremmo la recettività e abbasseremmo il rapporto educatore/bambino.
Mi piacerebbe tanto che questo accadesse.
Io farei così:
lattanti: rapporto educatore/bambino 1:7, rapporto mq/bambino 1:6
medi: rapporto educatore/bambino 1:8, rapporto mq/bambino 1:7
grandi: rapporto educatore/bambino 1:10, rapporto mq/bambino 1:8
da educatrice penso che si possa fare. al momento dei cambi e del pasto c'è l'ausiliaria a dare una mano.
da pedagogista non credo che la qualità della didattica venga meno.
da mamma mi piacerebbe che tutti i bambini avessero la possibilità di frequentare il nido.
E forse in questo modo sarebbe più semplice. senza ricorrere alla finanza.
dunque, alla luce dei fatti, la giusta retta da pagare per i nidi pubblici e in convenzione con il comune, va in base al reddito e al numero dei figli.
per la fascia 8:16:30 io direi che, rispettando le clausole già presenti per l'iscrizione

reddito basso:  120 euro per il primo figlio e il 50% in meno per il secondo.
reddito medio: 230 euro per il primo figlio e il 30% in meno per il secondo.
reddito alto: 350 euro per il primo figlio e il 30% in meno per il secondo.

Esperti nel settore e mamme della rete: che ne pensate?

15 commenti:

  1. come vorrei che il tuo post fosse letto dall'assessore Samuele Zerbini di Rimini. Credo che non sappia nemmeno farli certi conti... Come possiamo aiutarti a divulgare il più possibile le tue idee ed esperienze? fammi sapere lo farò volentieri

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  2. non so, non ci avevo mai pensato twins!!!
    io l'ho mandato alla redazione di pianetamamma, lo posto su fb, insomma, spero che prima o poi arrivi a qualcuno!!!

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  3. Guarda per me il nido è stato una nota dolente!
    per il mio primo figlio non c'era posto nel nido comunale,molto bello e grande, con un bel giardino enorme, lo abbiamo portato in un nido privato più vicino al lavoro ma piccolo e con un giardinetto piccolo ma sufficiente!
    Anche il nostro secondo figlio sta frequentando lì,fino a settembre.
    Le educatrici sono state molto brave,per fortuna, ci siamo trovati molto bene ed era aperto praticamente tutto l'anno tranne una settimana a Natale e una ad Agosto.
    Ma dalle 7.30 alle 16.30 paghiamo ben 496 EURO!
    e non si paga a reddito! Praticamente un mutuo! per fortuna abbiamo finito...

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  4. ho una puntualizzazione: le maternità e le mutue vengono pagate dall'inps, non dal comune, che quindi continua a pagare uno stipendio per posto, anche se ci sono più supplenti!

    Poi non sono assolutamente d'accordo con la tua proposta di cambio di rapporto con i lattanti: tipicamente una sezione di lattanti ha bambini che vanno dai 3/6 mesi (a seconda del comune) all'anno... un rapporto 1:7 non garantisce non solo qualità educativa,ma nemmno la sicurezza nei momenti in cui ci sono tutti i bambini (mediamente dalle 9 alle 15,30)..

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  5. ciao sibia:
    prima puntualizzazione:le supplenti giornaliere le paga il comune!!!
    seconda puntualizzazione: cosa cambia con un bambino in più a livello di qualità educativa visto che la regione lazio dice che il rapporto è 1:8???!!! forse non hai letto tutto il post! non so in piemonte come funzioni: io parlo solo per il lazio visto che qui da noi, a roma, ci sono 12:000 bambini fuori dalle liste d'attesa!!!
    tu sei educatrice: ce la faresti con 7 lattanti (da 3 mesi a 12 mesi nel lazio, dipende dalle regioni e non dai comuni)invece che sei se ti aiutassero le ausiliarie nei momenti del pasto e del cambio?

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  6. Da noi il rapporto è 1:7 per tutti gli anni di frequenza.
    Per l'orario 8.00-16.30 si pagano 315 euro per la fascia di reddito massima.
    L?asilo è ampio, luminoso e spazioso.
    Le assenze delle insegnanti o le eventuali aggiunte in corso d'anno (tipo lo scorso anno che da 12 bimbi arrivarono a essere 18 a gennaio) sono gestite tramite l'insegnante che si occupa del tempo lungo in modo da inserire una figura "già vista" o con occasionali incarichi tramite cooperativa.
    I mq a bambino no, non li toccherei. Il numero di educatori a bimbo solo per i medi e i grandi (da noi per 20 nella classe medio-grandi che è unica ci sono 2 educatrici full time e una part-time).

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  7. Tasto dolente l'asilo per noi!
    Al comunale non c'era posto, mi è stato risposto: lei non ha un lavoro fisso (contratto a progetto) quindi è equiparata a una casalinga. Morale della favola: con un reddito alto e 1 genitore a casa, sono finita tra le ultime in graduatoria. :-S
    Quell'anno però hanno fatto i controlli ed è venuto fuori che molti ammessi non avevano i requisiti perchè avevano "barato" sulle dichiarazioni sia economiche che lavorative. Pensate che siano stati espulsi dall'asilo? No: solo una piccola multa e "amici come prima", a discapito degli onesti. Una rabbia!
    Dovendo lavorare ho mandato PF in privato: 430 euro per 4 ore al giorno con pranzo (non c'era criterio di reddito). Però l'asilo e le insegnanti erano fantastiche e, malgrado la retta, sono stata contenta della scelta!
    Il rapporto bimbi/insegnanti era buono: lattanti 1:5, tutti gli altri 1:7

    Personalmente sono d'accordo con il criterio di reddito e con i controlli. Quest'ultimi però un po' più severi: chi "froda" deve essere espulso e permetetre agli onesti di accedervi. Ritengo troppo comodo "barare" per entrare in graduatoria penalizzando invece chi ha davvero bisogno.
    Scusa lo sfogo, ma ho visto tante mamme perdere il posto di lavoro, mentre chi aveva "barato" aveva tranquillo il figlio all'asilo. :-S

    Baci baci
    P.S.
    sempre argomenti interessanti!

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  8. un'utopia da noi le rette si aggirano attorno alle 600 euro al mese...non ci sono posti e non avendo un posto fisso ma collaborazioni non rientro in graduatoria....

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  9. Io penso che se le educatrici sono brave, un bimbo in più rispetto al rapporto non cambia nulla. Specialmente se c'è il personale che può dare una mano. Però non ho esperienza di nido comunale. Topastro ha frequentato un nido privato perchè l'azienda dove lavoro agevola i dipendenti pagando una parte della retta. E questo nido accetta i bimbi solo dai 12 mesi in poi. Insomma, mi astengo dal giudicare. Riguardo i genitori che mentono sulla situazione economica è una davvero incredibile!

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  10. yumi se posso vorrei cercarti su fb per condividere anche li' le tue idee (sotto che nome cerco?) .... I miei gemelli frequentano x il secondo anno il nido comunale e chi mi dice che i gemelli hanno agevolazioni lo astrozzo perchè la nostra è una situazione complessa sia a livello economico che di salute e nonostante abbiamo certificati di ben 3 medici che dicono che per un percorso di guarigione è necessaria per la scuola materna ripeto necessaria non consigliata mi sono sentita rispondere che mio figlio non è abbastanza malato per poter essere preso in considerazione il suo certificato. (ha 2 anni e mezzo ed è da quando aveva 9 mesi che gira x ospedali) Quindi di ingiustizie c'è nè tante per non parlare delle rette e di tutte le mamme che si lamentano della retta massima e poi hanno redditi altissimi va beh lasciamo stare se no non si finisce +....

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  11. twins: mi chiamo mariaelena la banca, puoi cercarmi così, sarò felice di accettare la tua amicizia!!!

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  12. ah, da noi le supplenti giornaliere non le chiamano, ecco spiegata la differenza!
    In Piemonte, per delibera regionale, il rapporto con i lattanti deve essere 1:4..
    oltretutto i momenti di routine per i lattanti sono elettivamente educativi e sono gli uniciin cui ci si può dedicare alla relazione 1:1.. quindi credo avrebbe veramente poco senso demandarli al personale ausiliario.. ;)

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  13. ciao sibia ma...se mancano le educatrici come fate coi bambini senza supplenti?
    ve li ridistribuite tra le classi?
    che cosa strana! ogni regione fa le cose a modo suo!!!
    in realtà l'ausiliaria qui da noi aiuta l'insegnante, non la sostituisce: tutto si fa insieme!
    nei nidi in cui sono io, lo svezzamento viene fatto col rapporto 1:1, i cambi anche, ma le attività ludico-didattiche (cestino dei tesori, musica e gioco libero) vengono svolte dal gruppo.
    Perchè non ci scambiamo i pof???!!!

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  14. Leggendo il mio post e lavorando nel settore mi rendo conto che sopravvivere con le regole laziali deve essere abbastanza faticoso, visto che la mia regione, la Toscana detta regole rigidissime per i servizi zero-tre ma molto più vivibili di quelle della tua regione ad esempio.
    Rapporto educatore bambini.
    1:6 fino a 18 mesi
    1:9 da 18 mesi
    metri quadri a bambino 4mq nelle aree multifunzionali, 6 mq in spazi monofunzionali.
    Eppure sono certa della qualità dei servizi del nostro territorio.
    E vi assicuro che comunque, visto il periodo di crisi anche con queste regole molti asili boccheggiano.
    In bocca al lupo per tutto

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  15. eh, io non posso scambiare nulla perché a supplente sono io (e come tale anche fututra disoccupata).. Purtroppo per le assenze brevi (brevi significa anche un mese)non chiamano nessuno e le colleghe si aggiustano in meno.. dal prossimo anno invece le supplenze lunghe (maternità e sostegni)non le prenderanno più dalla graduatoria (per questo io sarò disoccupata) ma le chiameranno da cooperativa per pagare meno :(
    Questa è ahimé la realtà del comune di Rivoli, ma forse a Torino va meglio..

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